“L’obiettivo che si prefigge la comunità, è la formazione di uomini nuovi. L’obiettivo che si prefigge l’associazione è la realizzazione d’uno spazio culturale metapolitico e sociale qualificato, caratterizzato da distinguo ben precisi rispetto al modello imperante edonista e materialista. L’obiettivo dello spazio Foro 753 è semplicemente avere un posto dove poter vivere i primi due traguardi che ci siamo prefissati”.
Così si legge sul sito dell’associazione Foro753 (anno della fondazione di Roma), che ieri sera ha festeggiato i primi 10 anni di attività.
10 anni dal settembre del 2003; 10 anni da via Capo d’Africa.
Siamo a Roma, e stiamo parlando del primo centro sociale di destra dell’area capitolina, che ha preso vita dall’occupazione dello stabile dell’ex casa del popolo di Via Capo d’Africa, a pochi passi dal Colosseo, in stato di abbandono dagli anni ’50 e di proprietà della Regione Lazio.
Inizialmente venne concesso ai ragazzi del Foro753 di rimanere nello stabile; qui, vennero allora realizzate numerose attività, quali teatro, palestra, sala prove musicale.
A giugno del 2005, però, l’allora presidente della Regione Marrazzo, ordinò lo sgombero dell’edificio, promettendo il riutilizzo per attività socio-culturali, non ben precisate. Tuttavia ancora oggi, l’edificio in via Capo d’Africa, è abbandonato al degrado più assoluto.
Solo nel 2006 si riuscì ad arrivare ad un accordo con il Comune di Roma, guidato allora da Walter Veltroni: al Foro753 venne consegnato lo spazio in via Beverino – ciò che ha costituito una novità assoluta nel panorama dei centri sociali di destra –, dove ancora oggi l’associazione svolge tutte le sue attività. E dove ieri sera, i ragazzi, all’urlo di “I nostri sogni hanno solide mura”, hanno tagliato il nastro del loro primo traguardo.
I festeggiamenti sono iniziati alle 15.30, con dimostrazioni pratiche di boxe, kick boxing, MMA e viet vo dao, all’interno della palestra “Marco Aurelio Boxe” del Foro753.
Successivamente, è stato proiettato il video che ha raccontato la storia dell’Associazione, da quel settembre del 2003 ad oggi.
Alle 18, si è svolto il dibattito “Spazi sociali: passato, presente o futuro?”, cui hanno preso parte i rappresentanti di alcune occupazioni non conformi italiane e spagnole, da Casaggì a Cervantes, da Agro Romano a CasaPound, per finire con gli spagnoli di Casal Tramuntana. A moderare il dibattito, la testata online Barbadillo.it.
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