Si avvicinano le elezioni Europee 2019. A pochi mesi al voto comunitario, tutti i partiti si stanno iniziando a preparare a questo importante appuntamento elettorale con i sondaggi che giù impazzano da tempo. Per l’Italia si tratterà anche di una sorta di primo test nazionale per il governo Conte, con il Movimento 5 Stelle e la Lega che dopo l’exploit dello scorso 4 marzo potranno vedere come è stato l’impatto sull’elettorato dei loro primi mesi di governo.
Da quando sono state istituite nel 1979, quelle del 2019 saranno le none elezioni europee che si terranno nel vecchio Continente. Come da prassi, il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso in maniera unanime il periodo in cui si svolgerà il voto. Le urne nei 27 Stati membri si apriranno tra il 23 e il 26 maggio 2019. Ogni paese quindi potrà scegliere ora in maniera autonoma la data ufficiale che dovrà comunque essere compresa nel periodo stabilito. A prescindere dalle decisioni prese dalle singole nazioni in merito al giorno delle elezioni, lo scrutinio inizierà per tutti in maniera contemporanea a partire dalle ore 23:00 di domenica 26 maggio.
Non solo Europee nel 2019. Infatti saranno chiamati alle urne anche circa il 50% dei comuni italiani nel prossimo appuntamento con le elezioni amministrative. Tuttavia, monta l’attesa anche per un’importante tornata di elezioni regionali: saranno ben 6 le regioni italiane chiamate a rinnovare il proprio consiglio nel corso dell’anno.
Le elezioni comunali 2019 si terranno in primavera, molto probabilmente domenica 26 Maggio in 152 comuni della regione Lazio. Si voterà in nove comuni con popolazione legale superiore alla soglia dei 15.000 abitanti e per i quali viene applicato il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. In sintesi, i numeri delle elezioni nella regione sono i seguenti: comuni al voto: 152 su 378 comuni laziali (40,2%); comuni al di sopra dei 15.000 abitanti 9 su 152 (5,9%); comuni al di sotto dei 15.000 abitanti: 143 su 152 (94,1%); 0 capoluoghi di provincia.
Vi siete mai chiesti quanto guadagna un sindaco? Gli stipendi dei dirigenti della Pubblica Amministrazione e degli Enti Locali suscitano da sempre molto interesse tra i cittadini italiani, curiosi di sapere qual è il guadagno percepito da chi ricopre una carica elettiva. Se da una parte gli stipendi dei parlamentari suscitano da sempre molte polemiche viste le retribuzioni elevate percepite da deputati e senatori, per i sindaci si parla di cifre più modeste. Il loro stipendio dipende da diversi fattori, come ad esempio il numero degli abitanti del Paese amministrato. Inoltre, sono previste riduzioni sullo stipendio del sindaco qualora questo continui a svolgere il lavoro nel quale era impiegato prima di essere eletto, pratica particolarmente diffusa nei Comuni con pochi abitanti.
Il guadagno di un sindaco è disciplinato dal Decreto n°119 del 4 aprile 2000, con il quale è stata data applicazione della Legge Bassanini (265/1999). Come anticipato il dato predominante sul quale si calcola l’indennità spettante a un sindaco è quello del numero di cittadini residenti nel Comune amministrato; maggiori sono gli abitanti, quindi, e più alta sarà la retribuzione riconosciuta al primo cittadino.
Ecco una tabella in cui sono riassunti gli importi previsti in base al numero di cittadini del Comune:
Abitanti | Guadagno mensile |
fino a 1.000 | 1.290€ |
da 1.001 a 3.000 abitanti | 1.450€ |
da 3.001 a 5.000 | 2.170€ |
da 5.001 a 10.000 | 2.790€ |
da 10.001 a 30.000 | 3.100€ |
da 30.001 a 50.000 | 3.460€ |
da 50.001 a 100.000 | 4.130€ |
da 100.001 a 250.000 | 5.010€ |
da 250.001 a 500.000 | 5.780€ |
oltre i 500.001 | 7.800€ |
Come anticipato in precedenza, però, ci sono altri fattori che possono influire sullo stipendio di un sindaco, come ad esempio il suo reddito da lavoro. Qualora il sindaco una volta eletto decida di non mettersi in aspettativa per il precedente lavoro, subirà una riduzione dell’indennità percepita. Nel dettaglio, se il sindaco è lavoratore dipendente – o anche pensionato – lo stipendio indicato nella suddetta tabella deve essere dimezzato. Discorso differente per chi è titolare di un’impresa o di un’attività: in tal caso lo stipendio non subisce alcuna penalizzazione poiché i lavoratori autonomi subiscono maggiori oneri fiscali e previdenziali. Infine ci sono altri due parametri che incidono sul calcolo della retribuzione; il primo prevede che qualora la percentuale delle entrate del bilancio comunale fossero superiori alla media regionale, allora al sindaco spetterà una maggiorazione del 3% come premio per il lavoro svolto. Il secondo, invece, riguarda la spesa procapite: se quella relativa all’ultimo bilancio approvato è superiore alla media regionale, il primo cittadino beneficerà di un incremento del 2%.
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