Cronaca

26 maggio, a 6 anni dalla scomparsa di Angelo Miele, manca alla città l’uomo dei sogni

Sei anni fa, il 26 maggio 2018, Valmontone perdeva una delle sue figure più emblematiche e amate: Angelo Miele. Sindaco di Valmontone, cittadino onorario di Betlemme e promotore di innumerevoli iniziative che hanno spesso portato la città agli onori della cronaca, Miele ha lasciato un segno fortissimo nella storia della comunità. Un esempio di quello che un sindaco illuminato può provare a realizzare contro ogni pregiudizio e previsione pessimistica. Con la sua azione ha dato a Valmontone una autorevolezza che prima non aveva.

Nato e cresciuto a Valmontone, ha sempre avuto a cuore il benessere della città e dei suoi concittadini. La sua carriera politica è stata caratterizzata da una straordinaria capacità di “fare”, di trasformare le idee in realtà concrete. Questo approccio pragmatico lo ha reso un punto di riferimento insostituibile per i cittadini, che hanno visto in lui un leader capace di ascoltare e rispondere alle loro esigenze.

Renzo Carella, Vincenzo Vita, il Patriarca latino di Gerusalemme Michel Sabbah, il cardinale Carlo Maria Martini, Enrico Gasbarra, Rita Levi Montalcini, Angelo Miele

Concittadino di Gesù

Il legame di Miele con Betlemme è un aspetto particolarmente significativo della sua vita. Come cittadino onorario della città natale di Gesù, amava definirsi “concittadino di Gesù”. Questo titolo non era solo simbolico, ma rappresentava il suo impegno a promuovere la pace e la solidarietà tra i popoli. La sua cittadinanza onoraria a Betlemme rifletteva la sua visione di una comunità globale unita da valori comuni di fratellanza e comprensione reciproca.

Roberto Malaspina, amico e stretto collaboratore di Angelo Miele

Ecco le parole del sindaco di Betlemme, Victor Batarseh, sul riconoscimento consegnato ad Angelo Miele:

“In nome del consiglio comunale di Betlemme e per l’autorità conferitami come sindaco della città, sappiate che ho nominato e con la presente nomino il signor Angelo Miele cittadino onorario della città di Betlemme. A tale onorificenza saranno riconosciuti tutti i diritti e i privilegi che gli competono, come riconoscimento dell’alta considerazione in cui è tenuto dalla popolazione di Betlemme. In fede di ciò, ho apposto la mia mano e fatto apporre il sigillo della città di Betlemme il 3 dicembre 2008”.

Rita Levi Montalcini, il sindaco Angelo Miele e il cardinale Carlo Maria Martini

Il progetto più riuscito? La sua personalità

Sotto la guida di Angelo Miele, Valmontone ha conosciuto un periodo di grande sviluppo e visibilità, un attivismo formidabile che ha acceso i riflettori sulle iniziative della cittadina casilina. Al di là del valore rappresentato dall’essere riuscito a portare a termine i progetti del Valmontone Outlet e del Parco divertimenti, è nel quotidiano che va ricercata la sua migliore qualità.

E manca la sua figura carismatica, il suo entusiasmo che in un attimo ti faceva immaginare già realizzato quello che era un progetto ambizioso. Ecco, il desiderio di trovare il meglio per la sua città, di scegliere le soluzioni che avrebbero reso più importante la sua città.

“Mi proponi un progetto per Valmontone? Lo prendo in considerazione solo se è un grande progetto, le piccole cose non mi interessano”. Parlava così l’allora sindaco Angelo Miele.

Roberto Malaspina, Rino Maenza, Angelo Miele, Victor Batarseh sindaco di Betlemme, il giorno della consegna della cittadinanza onoraria

Impegno per la Vita e la Pace

Uno degli aspetti più significativi della sua vita è stato l’ instancabile impegno per la pace e la giustizia in Terra Santa. Ogni anno, nei giorni precedenti il Natale, Miele organizzava insieme a un altro fantastico e generoso uomo d’azione, Rino Maenza, produttore e organizzatore di eventi culturali, rimasto cieco che era ancora un bambino ma con una forza e una lungimiranza rarissime, un concerto in Terra Santa. A Betlemme e a Gerusalemme, un evento simbolico che mirava a promuovere il dialogo e la riconciliazione tra israeliani e palestinesi. Un potente messaggio di speranza e di impegno per la pace.

Yasser Arafat, Angelo Miele

Miele raccontava di partire per la Terra Santa in una condizione di equilibrio, rispetto ai due popoli, sentendosi metà israeliano e metà palestinese. Ma tornava da “palestinese”, un modo il suo per sottolineare le sofferenze e le difficoltà che quel popolo affronta quotidianamente. Una posizione che rifletteva il suo profondo impegno per i diritti umani e la giustizia sociale.

La Pizzeria Valmontone, inaugurata a Betania in Palestina

Miele era conosciuto come un “uomo del fare”, non solo per la sua capacità di portare a termine progetti complessi, ma anche per la sua disponibilità costante verso i cittadini. La sua porta era sempre aperta per chiunque avesse bisogno di aiuto o volesse esprimere una preoccupazione. Un sindaco vicino alla gente.

Ricordare la sua azione è un vanto anche per le amministrazioni presenti e future

Angelo Miele ha dedicato la vita al servizio pubblico con passione e dedizione. Anche nei momenti più difficili, non ha mai perso la sua determinazione a migliorare la vita dei suoi concittadini. Il suo impegno e la sua visione continuano a ispirare le generazioni future e sei anni dopo la sua scomparsa, il ricordo di Angelo Miele è ancora vivo nella comunità di Valmontone.

Non è stato solo un sindaco, ma un vero e proprio simbolo di ciò che significa essere un servitore della comunità. Il suo esempio rimane un modello da seguire per tutti coloro che aspirano a migliorare il mondo intorno a loro. Valmontone, e chi lo ha conosciuto, continueranno a ricordarlo come un leader sognatore e un amico sempre presente.

Le foto dell’articolo sono di Claudio Pasquazi, che ringraziamo come sempre

Francesco Vergovich

Giornalista, conduttore radiofonico. Costruisce la sua carriera su Radio Radio attorno ad alcune personalità brillantissime della nostra epoca ai quali sarà sempre grato: Nantas Salvalaggio, Marco Guidi, Gianni Melli, Roberto Gervaso, Giampaolo Pansa, Oliviero Beha, Giampiero Mughini, Mario Tozzi. Dal 2013 è Direttore di "RomaIT" e de "Il Quotidiano del Lazio".

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