Interviste

5 anni dal sisma, Pirozzi: “Ho consegnato a Draghi un dossier sul rischio infiltrazioni mafiose”

E’ il 24 agosto 2016 alle ore 3:36, quando un sisma di magnitudo 6.0 devasta Amatrice e Accumoli, sono 140 i comuni coinvolti e almeno 600 mila le persone colpite. Ci furono 303 vittime, 299 delle quali morte sotto le macerie la notte tra il 23 e il 24 agosto e quattro nei mesi successivi al disastro per traumi riconducibili al terremoto.

L’intervista a Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice

Abbiamo chiesto a Sergio Pirozzi ex sindaco di Amatrice e oggi consigliere alla Regione Lazio, di parlarci della situazione attuale e soprattutto di quali programmi sono in atto e sono previsti per la ricostruzione:

“A 5 anni dal sisma che ha devastato il centro Italia la stragrande maggioranza della popolazione abita ancora all’interno di case provvisorie. Sono partiti dei lavori ma al di là di qualche condominio il paese è fermo. La situazione economica è molto seria, aggravatasi con il Covid. Queste terre fino ad oggi sono andate avanti grazie alla solidarietà degli italiani.

Occorrono a mio avviso delle misure economiche di sostegno urgenti, ma a lungo raggio. Altrimenti c’è anche il rischio che quando saranno ricostruite le strutture, e parliamo purtroppo di ancora 5 o 6 anni di attesa, coloro che vivono di attività economiche legate al settore terziario se ne saranno già andati. Perché questa è un’economia che si basava sul turismo.

Il presidente Draghi oggi è ad Amatrice in occasione della commemorazione e deporrà una corona al monumento per le vittime. Vi sono anche anche altri rappresentanti delle istituzioni tra cui il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

, oggi ho consegnato al ministro Draghi un dossier sul rischio di infiltrazioni mafiose e della malavita. Ho posto l’attenzione su questo aspetto con una norma che fu cancellata nel 2019 e che rappresentava una clausola di salvaguardia, e che in maniera scellerata venne cassata. Speriamo che questo governo abbia la sensibilità di comprendere e accogliere questa norma, che non era niente altro che un anticorpo, per restare in tema pandemico. Se c’erano degli anticorpi occorre riattivarli, questo bisogna fare per rendere queste terre capaci di difendersi e reagire.

Occorrono quindi misure economiche di ampio respiro basate sull’occupazione, perché senza lavoro non ci può essere ricostruzione”.

Giulia Bertotto

Laurea magistrale in Filosofia e master in “Consulenza Filosofica e Antropologia Esistenziale". Collabora con il "Lucania Film Festival" e ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo "In caso di Apocalisse" e il saggio "Westworld la coscienza in serie", presentato alla fiera editoriale “Più libri più liberi” di Roma.

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