Il titolo è ‘5 anni X Roma’.
Si tratta di un rapporto di 220 pagine, un bilancio, firmato da Alemanno, dei suoi cinque anni di Governo, presentato ieri in conferenza stampa.
Più che un resoconto, il Sindaco ha definito queste 220 pagine come un’ “Operazione Verità”.
Riforma Roma Capitale, urbanistica, commercio, periferie, giovani, turismo, cultura, servizi, riorganizzazione del trasporto pubblico, Piano Nomadi, Quoziente Roma: queste sono tra le voci che compongono il libretto, che si correda di dati, che partono dal famoso buco di Bilancio e dai tagli del governo.
Ma si parla anche dell’ostruzionismo della sinistra che, secondo il Sindaco uscente, ha bloccato l’attività con 270 mila ordini del giorno, composti di emendamenti ostruzionisti.
“Il punto di partenza è stato un debito di 12,238 miliardi di euro, ereditato dall'amministrazione precedente”, ha dichiarato Gianni Alemanno.
Il punto di arrivo, invece, è che “abbiamo salvato Roma che altrimenti sarebbe andata in default”.
Tra questi due punti, il resoconto di Alemanno parla di 155 milioni in più per la spesa sociale, 460,6 milioni di euro risparmiati e 10 milioni di risparmio annuo dalla prossima consiliatura grazie alla riforma di Roma Capitale.
Dopo una parte introduttiva iniziale, le 220 pagine dedicate all’amministrazione capitolina di Alemanno, analizzano anche i singoli settori: cultura, ambiente, lavori pubblici e infrastrutture.
Uno spazio importante è dedicato al Quoziente Roma, applicato dapprima alla Tari e successivamente anche all’Imu, sulla prima casa.
Il Quoziente Roma serve ad individuare i soggetti esenti dal pagamento della tariffa rifiuti per l'abitazione principale, e ora anche dell’Imu sulla prima abitazione.
Tale esenzione si basa sul valore dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare dell'utente/richiedente corretto con i parametri individuati dal "Quoziente Roma".
Si parla ancora del piano nomadi, che secondo Alemanno è stato vittima di sentenze spesso inopportune del Tar, che hanno bloccato il normale svolgimento dei lavori; e poi, della stabilizzazione di 2213 precari, l'aumento del 33% di posti negli asili nido e il 49,5% di persone in più assistite stabilmente dai servizi sociali.
“All'inizio c'era anche un difetto di esperienza – conclude Alemanno – Ora dopo questi cinque anni di esperienza siamo molto più preparati e molto più determinati di prima”.
Il sindaco ha sottolineato che “bisogna fare di meglio e di più, ma questa è la base per il rilancio della città. Possiamo accettare le critiche dai cittadini ma non dal centrosinistra che ci ha lasciato un buco di bilancio da 12,238 miliardi di euro, con un dissesto organizzativo e strutturale totale”.
Ma Ignazio Marino, candidato sindaco per la coalizione di centrosinistra, non è d’accordo con Alemanno.
Secondo lui questo libretto non dice la verità, altrimenti non si spiegherebbe come due romani su tre sono delusi della sua amministrazione.
“Se avesse voluto fare una vera operazione verità – ha dichiarato Marino – Alemanno avrebbe dovuto parlare dei manager arrestati, di parentopoli nelle società partecipate, delle tasse locali alle stelle, dell'emergenza rifiuti, del record di disoccupati, della preoccupante crescita di infiltrazioni della criminalità organizzata in città che hanno contraddistinto cinque anni del suo governo a Roma”.
Contro tutto e tutti, invece c’è Marchini, l’imprenditore che ha messo su una lista civica, e si è lanciato in solitaria in questa campagna elettorale romana.
Dall’aspra critica alla giunta di Alemanno, passa ad attaccare Ignazio Marino che, secondo le dichiarazioni del comitato di Marchini, “fugge ancora non accettando l’invito alla trasmissione Ballarò”.
Accusa, questa, che gli era stata mossa anche dai rappresentanti del centrodestra più vicini ad Alemanno.
Ma Marino ribatte: “Marchini è solo un clone di Alemanno”.
E intanto i romani devono accontentarsi di questi botta e risposta.
Devono accontentarsi di queste frecciatine lanciate tramite tv o social network.
Sperano che Marino sia in grado di non trasformare questa opposizione vivace ad Alemanno in un nuovo ‘anti-Berlusconismo 2.0’ che non solo ha danneggiato il suo partito d’appartenenza, ma che non fa bene alla politica.
I romani sapranno chi scegliere. E se nessuno darà loro fiducia, sarà l’ennesima sconfitta della politica.
Quindi, cari politici, risparmiate le vostre energie e dedicatevi alla Città e ai cittadini.
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