L'ARMA DEL DELITTO – Secondo quanto si apprende da Il Messaggero, l'arma che ha ucciso Daniele Fulli è un cacciavite, ritrovato tra i cespugli, a ridosso del fiume.
Come è stato accertato, una lite scoppiata tra Andrea Troisio e Daniele Fulli per ragioni sentimentali ha portato alla morte di quest'ultimo: i due infatti avevano da poco intrapreso una frequentazione.
Ad indicare agli inquirenti dove poter ritrovare il cacciavite, è stato proprio Andrea Troisio, il 32enne tossicodipendente con precedenti, che nel corso dell'interrogatorio ha confessato.
LA SFILATA ALLA MAGLIANA – "Ciao Daniele, non ti dimenticheremo": così recitava lo striscione apparso ieri alla Magliana, dove è stato organizzato un corteo in onore di Daniele.
A dare vita alla manifestazione di solidarietà, le associazioni gay e Lgbt. Al ricordo di Daniele hanno anche aderito Vladimir Luxuria, Imma Battaglia, Fabrizio Marrazzo (portavoce gay center) e Aurelio Mancuso di Equality – i quali hanno anche deposto dei fiori sul luogo in cui si è consumato l'omicidio, sulle sponde del Tevere.
Il presidente dell'XI Municipio, Maurizio Veloccia, ha inoltre annunciato che sarà intitolato a Daniele un nuovo parco.
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