Di PINO AMMENDOLA
con Massimo Corvo, Annalisa Favetti, Emy Bergamo, Libero Sansavini e con la partecipazione video di Pino Strabioli
Una esilarante commedia degli equivoci è quella che l’autore, attore e regista Pino Ammendola porterà quest’anno, come ogni tradizione delle festività natalizie, al teatro Ghione. Dal 23 dicembre al l’11 gennaio è in scena A Natale divento gay, una nuova produzione dell’eclettico artista tutta giocata su ritmi frizzanti, tempi comici perfetti e adrenalina positiva da capogiro, con un messaggio di fondo inteso a stravolgere e placare alcuni reconditi preconcetti sessisti.
La trama: Peppino è un impenitente donnaiolo di mezza età con una giovane fidanzata gelosa quanto 'burina'. Non è ricco ma confida in uno zio che ha fatto fortuna in America con una catena di pizzerie e che ha promesso di cedergli la sua lucrosa attività per ritirarsi. C' è un solo piccolo neo nel suo piano… Ha fatto credere allo zio di essere gay esattamente come lui. Comunque la sua vita scorrerebbe tranquilla se non fosse che a Natale lo zio arriva a Roma per conoscere il suo compagno e benedire la loro unione. Inutile dire che Peppino sarà costretto a convincere un amico di fingersi il suo compagno. Questo scatenerà una serie di esilaranti equivoci ed un finale assolutamente imprevedibile.
La performance, che a Capodanno offrirà una doppia replica pomeridiana e serale (brindisi incluso), dedicherà anche due speciali appuntamenti agli anziani (il 25 dicembre con un biglietto a prezzo speciale) e ai non vedenti e ipovedenti tramite una rappresentazione con audiodescrizione il 4 gennaio.
Infoline: 06 6372294 – 06 39670340 – 3341411539
Orari spettacoli:
tutti i giorni alle 21
Domenica, ore 17
Lunedi, riposo
Giovedi 25 Dic, ore 18.30
Venerdi 26 Dic, ore 18.30
Mercoledi 31 Dic: ore 20 + 23
Martedi 6 Gen, ore 18.30
Pino Ammendola
Nasce a Napoli, il 2 dicembre del 1951, da una famiglia napoletana con lontanissime ascendenze spagnole e siciliane e, come molti napoletani doc, coniuga puntualità svizzera e stakanovismo teutonico ad una filosofia di vita molto permissiva e accomodante. Comincia ad avvicinarsi al mondo dello spettacolo nel ‘63, partecipando ad alcuni sceneggiati televisivi e svolgendo un’intensa attività teatrale con un piccolo gruppo studentesco, fino ad avere la fortuna di una comparsata in un film di grande successo come “Operazione San Gennaro” di Dino Risi. Passa alcuni anni alla ricerca della sua vera strada, dividendosi tra teatro, sport estremi (paracadutismo e motociclismo su pista) e studi che l'educazione borghese ed una certa passione per il libro mi impedivano di trascurare. Dopo la bufera politica dei primi anni Settanta che lo coinvolge in prima linea, nel ’73, grazie all’attore e regista Arnaldo Ninchi, parte per la prima tournée teatrale, con “Le mani sporche” di J.P. Sartre. Nel ‘75 poi si laurea in Giurisprudenza, con una tesi di ricerca sulla poesia licenziosa dei giuristi napoletani del ‘700. Nel ‘76 l’incontro con Achille Millo, che considera il suo vero maestro, lo spinge a dedicarmi anima e corpo, al mestiere dell’attore e da qui parte una serie di esperienze uniche: oltre che con il grande Millo, in quegli anni ha infatti il privilegio di lavorare con la Compagnia dei Giovani, con Tino Buazzelli, con Salvo Randone e di essere diretto da Mario Landi, da Alessandro Fersen, da Edmo Fenoglio, da Attilio Corsini e tanti altri. Nel 1984, mentre si trova a Los Angeles per lavoro prende parte ad uno stage per attori stranieri, presso la “Lee Strasberg School”. Nel ’93 poi, dopo il successo riscosso interpretando “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi” di Alessandro Capone, comincia a recitare delle commedie che lui stesso scrive e dirige, ottenendo subito un buon riscontro dalla critica ed un favore del pubblico che ancora lo accompagna. Alla attività teatrale, che ha spaziato da registi impegnati come Gabriele Lavia a quelli più attenti alla comicità, come Ninni Pingitore, ha sempre alternato quella cinematografica e televisiva, partecipando a numerosi film, sceneggiati e short pubblicitari, con maestri come Steno, Dino Risi, Enzo Trapani, Sandro Bolchi, Anton Giulio Maiano, Lina Wertmuller, Tinto Brass, Marcello Aliprandi, Francesco Maiello, Pino Passalacqua, Luciano Emmer, Alberto Sironi, Seth Pelle, Franco Giraldi e con giovani di straordinario talento come Alessandro D’Alatri, Cinzia Th Torrini, Maurizio Zaccaro, Franco Amurri, Oliver Parker e Giuseppe Tornatore. Senza trascurare il doppiaggio, che ha cominciato con un piccolo ruolo nel “Decamerone” sotto la direzione dello stesso Pasolini.
Pino Ammendola ha lavorato per Fellini, Monicelli, Loy, Scola, E. M. Salerno, Damiano Damiani, Franco Rossi, Gianni Amelio, i Taviani e persino Stanley Kubrick. Ha prestato la voce a molti attori stranieri tra cui Jerry Lewis, Judd Hirsch, Henry Gibson, David Corradine, Brad Davis, Prince, Murray Abraham, Antonio Banderas, Dana Carvey, Jack Villeriè, Roman Polansky e a famosi personaggi dei cartoon come Gatto Silvestro, Spigot, Rikety Roket, Sakura, o della pubblicità come Ettore, il cane parlante di una nota compagnia telefonica. Per il cinema dirige il film “Stregati dalla Luna” tratto dalla sua omonima commedia ed in qualità di autore firma molti successi comici: da “Nemici di casa” a “Carabinieri si nasce”, da “Coppie in multiproprietà” ad “Orgasmo e pregiudizio” ed alcuni spettacoli musicali particolarmente apprezzati dalla critica, come “Osceno Novecento”, “40 anni e sono ancora Mia”, “Mercedes Sosa, la Negra” ed “Avec le temps, Dalida” sulla vita della straordinaria artista italo francese, uscito in DVD e distribuito in tutto il mondo dalla C.N.I.
Da molti anni legato all’attrice e cantante Maria Letizia Gorga, per la quale ha scritto e diretto intensi e fortunati spettacoli di teatro-musica – tra i quali “Osceno Novecento”, “Avec le temps Dalida”, “40 anni e sono ancora mia”, “Todo Cambia. Viaggio intimo con Mercedes Sosa” – e padre di Claudio, giovane attore di successo (“Denti” di G. Salvatores e “L’amore è eterno finché dura” di C. Verdone), Ammendola è appassionato di viaggi, specialmente in barca a vela: tra le ultime spedizioni compiute insieme al documentarista Alessandro Cavalletti, ha avuto la fortuna di partecipare a quella dell’Arawa, un catamarano di ottantaquattro piedi, realizzando un programma di reportage sulle piccole isole non toccate dal turismo, dal titolo “Le isole dei non famosi”.
Tra i tanti interessi di Ammendola, primo fra tutti la cucina, in cui crede di esprimere il meglio del suo temperamento artistico, ci sono la pesca subacquea e le immersioni in generale, la moto e gli scacchi.
A breve farà ritorno sul piccolo schermo con le nuove avventure della serie “Provaci ancora Prof.”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Pino_Ammendola
http://www.pinoammendola.it/
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