A Ostia arriva “PREvenzione e RESilienza”. Coduto, E.Di.Ma.S: “salvare vite è più facile di quanto si pensa”
Domenica 22 gennaio a Ostia ci sarà l’esercitazione “PREvenzione e RESilienza” oraganizzata da Protezione Civile e E.Di.Ma.S
Domenica 22 gennaio, dalle 10:30 alle 15:30 a Ostia ci sarà la giornata conclusiva dell’esercitazione di Cittadinanza Attiva e Protezione Civile “PREvenzione e RESilienza – Roma Capitale 2023”. La conclusione di un mese di lavoro per preparare la cittadinanza e le istituzioni locali a reagire ai rischi e alle emergenze in maniera partecipativa, insegnando anche le buone norme di comportamento da adottare in caso di pericolo.
L’iniziativa vedrà i gruppi di Protezione Civile e Cittadinanza attiva con i professionisti di E.Di.Ma.S. lavorare per fornire gli strumenti giusti ad affrontare le emergenze che sempre più sono una realtà con cui convivere.
E.Di.Ma.S. è un Centro Studi Internazionale costituito per ideare, progettare, promuovere e realizzare progetti di formazione professionale nell’ambito della prevenzione, della pianificazione e della governance delle crisi e delle emergenze al fine di poter supportare meglio i decisori pubblici e privati.
Abbiamo intervistato il Past-President di E.Di.Ma.S. Giuseppe Coduto, proprio sull’esercitazione e più in generale sui rischi di un territorio come Ostia.
Dottor Coduto, domenica 22 gennaio ci sarà l’esercitazione “Prevenzione e Resilienza” a Ostia, perché sarà importante partecipare a PREvenzione e RESilienza – Roma Capitale 2023?
Perché quella in cui si vive è è da considerarsi l’epoca della “società del rischio”. Non conoscere il rischio le sue cause e i suoi effetti provoca danni a tutta la collettività.
Ad Ostia, abbiamo iniziato a ragionare sui rischi. In quello specifico contesto ce ne sono importanti di tipo idrogeologico, c’è la foce del fiume Tevere e ci sono anche molti insediamenti abitativi. Di sovente accadono fenomeni emergenziali come le trombe d’aria, quindi la domanda è: come reagisce un cittadino? Qual è la sua percezione del rischio?
Avere questa consapevolezza è importante non solo per i cittadini ma anche per le Istituzioni che devono poi prendere per tempo le giuste decisioni.
Cos’è allora il rischio?
Il rischio è quella condizione che ci espone a situazioni “non ordinarie” che siano i cambiamenti climatici, l’azione dell’uomo, o come di recente abbiamo sperimentato, una situazione pandemica. Ci sono scelte a livello socio – economico globale che condizionano i rischi.
La Resilienza è proprio data da questa conoscenza. Io riesco ad affrontare correttamente le situazioni di crisi solo se conosco realmente la portata del problema.
Le faccio l’esempio della pandemia da SarsCov2. Quando è arrivato il Covid, oltre all’aver nascosto l’acronimo SARS, l’avevano definita un’influenza, quindi è stata inizialmente trattata come tale. In quei mesi il virus ha ucciso 140 mila persone in Italia.
Se avessimo saputo subito che non era un’influenza ma una pandemia SARS e che quindi aveva determinate caratteristiche, probabilmente quelle 140 mila morti non ci sarebbero state.
Se l’istituzione non da le giuste informazioni avvisando che in determinati contesti vanno usate alcune formule di prevenzione e il cittadino di conseguenza rischia di finire sott’acqua o morire, allora l’istituzione non ha fatto un bene il suo compito.
Torniamo quindi all’importanza di esserci per cittadini e istituzioni domenica 22 gennaio a Ostia.
Qual è la prima cosa da fare se ci troviamo in una situazione di potenziale pericolo causa maltempo?
Innanzitutto è necessario che le strutture di Governance del territorio realizzino degli impianti di allarme, come le sirene ma vanno bene anche le campane delle chiese, non è sempre necessario investire molto denaro per attuare forme di prevenzione efficaci. Prima che avvenga un evento dobbiamo avvisare la cittadinanza dell’esistenza di questo rischio. E questo va fatto in modo che tutti i cittadini conoscano e riconoscano il meccanismo di allarme.
E’ importante che il cittadino sappia che in caso di alluvione, non potendo recarsi ad un piano più in alto dell’edificio, deve recarsi a piedi in un luogo sicuro. Lo sanno i cittadini di Ostia dove sono i luoghi sicuri in caso di emergenza? Rispondere correttamente a questa domanda fa la differenza nel sapere o non saper affrontare una situazione di rischio.
Salvare vite umane con la partecipazione di tutti alle fasi di pianificazione rende davvero molto più facile il compito di chi è deputato a salvare le vite umane, come i volontari e i professionisti di protezione civile.