A Roma accedere alle stazioni metro, usare i mezzi pubblici è frustrante per le persone con disabilità

È tempo che Roma prenda sul serio queste problematiche e agisca con determinazione per risolverle

Scala mobile fuori servizio alla stazione metro B Termini

Scala mobile fuori servizio alla stazione metro B Termini

Roma, una città ricca di storia e cultura, è anche un centro nevralgico per milioni di cittadini e turisti che ogni giorno si spostano utilizzando i mezzi di trasporto pubblico. Tuttavia, per le persone con disabilità, il semplice atto di spostarsi attraverso la città può diventare un’impresa ardua e spesso frustrante. Le problematiche legate all’accessibilità dei mezzi pubblici, in particolare delle stazioni della metropolitana, rappresentano un ostacolo significativo che limita la libertà di movimento e l’indipendenza di molti.

Le criticità sono numerose e diffuse. Ascensori e scale mobili fuori servizio, marciapiedi sconnessi, accessi ai treni non adeguati, e l’assenza di personale di supporto sono solo alcuni dei problemi che le persone con disabilità devono affrontare quotidianamente. Queste difficoltà non solo rendono complesso l’uso della metropolitana, ma possono anche impedire del tutto l’accesso ai mezzi di trasporto, escludendo di fatto una parte della popolazione da una componente fondamentale della vita urbana.

Di fronte a queste gravi problematiche, l’assessore alle Politiche sociali e alla Disabilità della Regione Lazio, Massimiliano Maselli, ha richiesto un‘audizione congiunta alla presidente della Commissione Sanità, Alessia Savo, e al presidente della Commissione Trasporti, Cosmo Mitrano. In questa sede, è stato invitato anche l’assessore ai Trasporti di Roma Capitale, Eugenio Patanè, insieme al direttore generale di Atac, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico nella capitale, per fare il punto sulla situazione.

L’audizione ha l’obiettivo di ottenere un quadro più chiaro delle criticità legate all’accesso delle persone con disabilità nelle stazioni della metropolitana di Roma. In particolare, si intende comprendere quando inizieranno i lavori di rifacimento degli impianti di ascensori e scale mobili, quale sarà la loro durata, e quando sarà possibile avere un sistema di trasporto pubblico realmente accessibile e funzionante per tutti.

La richiesta dell’assessore Maselli è chiara: “Molte persone con disabilità, quotidianamente, sono costrette ad affrontare diverse criticità nell’utilizzare la metropolitana e i trasporti pubblici di Roma. […] Il Giubileo si avvicina e rendere il trasporto pubblico locale più efficiente e soprattutto per tutti e di tutti, deve essere una missione di chi amministra”.

Questo appello sottolinea l’urgenza di risolvere queste problematiche, non solo per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, ma anche in vista di eventi di grande portata come il Giubileo, che porterà un flusso ancora maggiore di persone in città.

La situazione attuale è inaccettabile e non più sostenibile. Molte stazioni della metropolitana sono dotate di ascensori e scale mobili che risultano frequentemente fuori servizio, costringendo le persone con disabilità a cercare alternative che spesso non esistono. In alcune aree, l’accesso alla metropolitana è completamente precluso, lasciando le persone con disabilità senza opzioni praticabili. Questo rappresenta non solo una violazione dei diritti fondamentali di mobilità, ma anche un chiaro segno di disuguaglianza all’interno della società.

Criticità non solo nelle stazioni metro

Inoltre, il problema non si limita solo alle stazioni della metropolitana. Anche altri mezzi di trasporto pubblico, come autobus e tram, presentano spesso barriere insormontabili. Ad esempio, la mancanza di pedane funzionanti sugli autobus, o l’assenza di segnali visivi e acustici adeguati per persone con disabilità sensoriali, contribuiscono a rendere i trasporti pubblici di Roma un ambiente ostile per chi ha esigenze particolari.

L’impegno richiesto alle istituzioni è quindi significativo. Non si tratta solo di riparare ascensori e scale mobili, ma di ripensare completamente l’accessibilità del trasporto pubblico, rendendolo inclusivo e fruibile da tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche. La tecnologia e le risorse esistono, ma ciò che è necessario è una volontà politica forte e un impegno concreto per implementare soluzioni durature.

Il Giubileo del 2025 rappresenta una scadenza importante, ma l’accessibilità deve essere garantita non solo per questo evento, ma come standard permanente per una città che vuole definirsi moderna e inclusiva. La speranza è che l’audizione proposta dall’assessore Maselli possa essere il punto di partenza per un cambiamento reale e tangibile, che metta fine alle difficoltà quotidiane delle persone con disabilità nel muoversi liberamente per la città.

In conclusione, l’accessibilità del trasporto pubblico è una questione di giustizia sociale e di rispetto dei diritti umani. È tempo che Roma prenda sul serio queste problematiche e agisca con determinazione per risolverle, assicurando che tutti i cittadini possano vivere la città senza barriere.