A Roma affitti impossibili, ormai la città ti respinge e costringe a fare il pendolare

Prendere in affitto una casa a Roma: chi se lo può permettere? Provi a cercare in zona Talenti e trovi in Via Niccodemi, 50 mq a 1200 euro al mese

Roma, palazzi in via Nazionale

Prendere in affitto una casa a Roma: chi se lo può permettere? Provi a cercare in zona Talenti – Montesacro e trovi in Via Niccodemi 50 mq a 1200 euro al mese. Stessa cosa in via Franco Sacchetti, bilocale a 1200 euro. Tenti in zona Nuovo Salario e ti propongono in Piazza Ugo da Como altro bilocale a 1280 euro al mese.

Con l’affitto a Roma ti prendono per il collo

Molli lì la ricerca, non cambia molto se vuoi trovare un appartamento decoroso in qualunque zona della città. Non troviamo una casa dove vivere nella nostra grande città, è diventato un dramma per molti. Non ci sono alloggi in centro e anche in periferia non è facile. Una famiglia non ci vivrebbe comunque, uno studente non ce la fa. Nella ricerca di una casa in affitto ne succedono davvero di cose bizzarre.

Cerchi a febbraio una casa che si libererà forse a luglio. Se non corri subito a vederla l’affitta qualcuno un’ora dopo la tua chiamata. Le condizioni sono capestro: c’è da pagare l’agenzia, più iva, due caparre più la prima mensilità da versare immediatamente, e possono chiederti di anticipare anche altri due mesi per stare tranquilli. Se non lo fai tu lo farà un altro disperato al posto tuo. Se l’affitto era di 1.000 € siamo a 5.000€ tra anticipo e caparre, più fino al 15% all’agenzia sul canone annuo, oppure direttamente due mensilità. Stiamo parlando di un bilocale, tra centro e periferia, senza parcheggio. Ti costa 7.000€ di anticipo, già prima di entrarci dentro.

I proprietari comunque hanno delle richieste ben precise. L’inquilino sarebbe meglio se fosse donna. Oppure anche uomo ma non fumatore, non convivente, per meglio dire, può avere un partner ma non ci può convivere in quell’appartamento. Niente bambini. Non deve avere né cane né gatto né altro animale. Non ti danno un appartamento, ma una prigione!

Il giorno dopo non c’è più. È stato affittato da qualcuno più disperato.

Non è nemmeno colpa del proprietario della casa

Non me la sento neanche di dare tanto addosso al proprietario. Ha investito in una casetta per affittarla. Se non sta attento mette dentro uno che gliela può distruggere. Oppure che non paga più e non se ne va. Ci vogliono mesi e forse anni per mandare via chi ti occupa la casa, anche se moroso. Non solo non incassi ma devi pagare le spese legali e poi le riparazioni. Da investimento quell’appartamento è diventato un problema.

Il pendolare: una vita in piedi sul treno

E così visto che la città ti ha respinto, diventi un pendolare. Vivi lontano dal posto di lavoro e devi arrivarci col treno regionale, provinciale o con la metro. Non come la bidella che vive a Napoli e che lavora a Milano. Ritengo fosse una boutade, comunque non è che ci ha sorpreso più di tanto. Ognuno ha pensato, beh, è dura ma se ti pagano. Non considerando che l’abbonamento al treno si mangerebbe quasi l’intero stipendio oltre che passare la propria vita su un vagone e in un corridoio di una scuola a Quarto Oggiaro, tutto per poi dormire, poche ore, ai quartieri spagnoli. Beh preferisco non commentare.

Il pendolare più accettabile è quello che dai Castelli va a Roma e ritorno tutti i giorni. Fra il 2008 e il 2019 il numero di pendolari per lavoro su Roma si è accresciuto di 40mila unità, pari al +13%. L’aumento più intenso si è registrato fra i pendolari provenienti dai comuni della città metropolitana, che sono aumentati del +15,9%, pari a 31mila persone in più. Sono tra i 300 e i 400 mila le persone che in auto, in bus o in treno ogni giorno impiegano ore per arrivare in ufficio o in cantiere.

C’è chi deve alzarsi anche alle 4 e 30 del mattino e chi rientra a casa alle 9 di sera. Devono affrontare i ritardi, con l’apprensione delle multe del datore di lavoro. Passare ore in piedi quando tutti i sedili e gli sgabelli sono occupati. Costretti a una vicinanza che incrementa il nervosismo e le tensioni.