Pochi conoscono un gioiello della Roma sotterranea che vale assolutamente una visita.
Infatti, è da poco aperta e fruibile la Basilica Sotterranea di Porta Maggiore, incredibile struttura monumentale risalente alla prima metà del I secolo d.C.. L’ingresso si trova sulla sinistra della via Prenestina, esternamente alle Mura Aureliane e, più precisamente a Porta Maggiore.
La basilica, riportata alla luce casualmente nel 1917 in seguito ad un cedimento del terreno lungo la linea ferroviaria Roma-Cassino, si trova a circa 9 metri sotto il livello dell’attuale via Prenestina, subito fuori l’odierna Porta Maggiore, punto di convergenza del più importante gruppo di acquedotti della Roma imperiale.
Essa si compone di tre ambienti: un corridoio, un vestibolo e una sala principale di tipo basilicale. Il corridoio costituiva in origine l’accesso dall’antica via Prenestina. Dal piano stradale una lunga galleria coperta con volta a botte scendeva con una forte pendenza lungo il lato settentrionale della Basilica per poi piegare ad angolo retto e raccordarsi con il vestibolo.
Oggi del corridoio si conserva solo l’ultimo tratto di raccordo al vestibolo, un angusto ambiente a pianta quadrangolare di m 3,60 x 3,60 con volta a padiglione traforata da un lucernario che riproduce la forma dell’aula basilicale da cui la luce naturale filtrava all’interno. La sala basilicale (m 12 x 9 per complessivi mq 108) è un’aula rettangolare suddivisa da sei pilastri in tre navate coperte con volte a botte e anticipa con la sua struttura, l’impianto basilicale cristiano.
La navata centrale, più ampia rispetto alle navate laterali, presenta sul fondo un’abside semicircolare. I pavimenti sono a mosaico bianco e nero, mentre sulle pareti e sulle volte predomina il colore bianco della decorazione a stucco. Le rappresentazioni figurate della sala riconducono alla mitologia classica (come per esempio Ganimede rapito da un genio alato, il ratto di una delle figlie di Leucippo), al rituale mistico o a scene di vita quotidiana insieme a figure femminili di offerenti e immagini di oggetti come vasi, candelabri, strumenti musicali. La Basilica, costituita da una navata centrale, delimitata da tre imponenti colonne per lato, e due laterali più piccole, termina con un’abside orientata ad est.
Nessuna notizia che riguardi direttamente la Basilica Sotterranea ci è pervenuta dalle fonti antiche, mentre sappiamo che già nella prima età imperiale, questa parte della città lontana dal centro era suddivisa in vasti appezzamenti di proprietà di facoltose famiglie romane. Tra queste, sembra avere un collegamento più stretto con il monumento la “gens Statilia“; infatti, una delle strade di collegamento con la piazza di Porta Maggiore ne conserva ancora oggi il nome e nell’area adiacente è stato rinvenuto un colombario relativo ai liberti di questa famiglia.
Molti indizi riconducono la fondazione a Tito Statilio Tauro, luogotenente di Augusto, mentre un cambio d’uso o una semplice ristrutturazione andrebbe riferita ad un altro illustre membro della stessa gens, omonimo del primo, che qualche decennio più tardi fu accusato di partiche magiche e per non affrontare l’onta del processo preferì togliersi la vita nel 51dC. Questo incredibile monumento sotterraneo è oggi visibile su appuntamento.
Per prenotare una visita, rigorosamente accompagnati, al costo di euro 5,50, ci si deve collegare al sito.
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