Trovare un bagno pubblico nella Capitale non è cosa da poco, anzi è un’impresa ardua. Una città che in un anno accoglie circa 50 milioni di turisti – ogni giorno più di 4 milioni e mezzo di persone affollano strade e piazze della città Eterna – che conta 8.000 senza fissa dimora e quasi 3 milioni di abitanti, non può non considerare la questione dei bagni pubblici.
I servizi igienici pubblici permettono di espletare funzioni impellenti anche a chi non voglia o possa spendere denaro in un locale pubblico, generalmente bar, dotato per legge di un bagno. Le toilette sono obbligatorie in tutti gli esercizi che prevedono un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, quindi bar, ristoranti, pizzerie e tutte le attività che prevedono una sosta.
Il modo di concepire i bagni pubblici, il loro numero, come sono arredati, è sintomatico dell’attenzione di una cultura verso il prossimo (un cittadino o un turista che viene in visita nella nostra città).
Il prossimo Giubileo si avrà nel 2025.
In vista del prossimo Giubileo come si stanno preparando gli amministratori capitolini riguardo l’annoso problema dei bagni pubblici che o sono chiusi o bisogna cercarli con il lanternino?
Aumentare il numero dei bagni pubblici in città ripristinando quelli realizzati per il Giubileo del 2000, costruendone di nuovi e riqualificando quelli attuali, oltre a rafforzare la rete dei Pit, i Punti di informazione turistica, che a loro volta accolgono servizi igienici a disposizione di visitatori e cittadini.
È questo l’obiettivo delle commissioni Ambiente e Turismo di Roma Capitale, presiedute rispettivamente da Giammarco Palmieri e Mariano Angelucci, che stamattina si sono riunite in seduta congiunta per delineare i passaggi che porteranno, presumibilmente a gennaio, all’approvazione di una delibera di indirizzo in Assemblea capitolina.
La riunione di oggi, ha spiegato Palmieri all’agenzia Dire, “nasce da una mia proposta avanzata ad Angelucci di lavorare insieme sul tema dei servizi igienici pubblici dopo la seduta di commissione Ambiente sulla questione che si è tenuta la scorsa settimana e in cui il dipartimento ci aveva relazionato sullo stato attuale, con 8 bagni pubblici gestiti dal dipartimento più 5 che stanno per essere messi in funzione, oltre poi a tutti i Pit con dentro i bagni pubblici che sono gestiti dal dipartimento Turismo”.
Quindi, ha aggiunto il presidente, “abbiamo pensato di lavorare insieme su questo tema e di predisporre una delibera di indirizzo, anche in considerazione del fatto che il dipartimento Ambiente ci ha detto che ci sono ancora installati in tutta la città i bagni del precedente Giubileo: parliamo di una ventina di strutture che di fatto hanno ancora tutti gli allacci, bisognerebbe verificare il loro stato di conservazione ma con un impegno economico minimo magari potrebbero essere rimessi in funzione”.
In questo modo, ha evidenziato ancora Palmieri, “potremmo sostanzialmente andare a raddoppiare la presenza dei bagni pubblici in città. Nella commissione della scorsa settimana era emersa anche l’ipotesi di lavorare su sponsorizzazioni o project financing, così nella congiunta di oggi abbiamo deciso di rivederci audendo i due dipartimenti e di cominciare a lavorare su questa delibera di indirizzo da portare in Consiglio presumibilmente a gennaio. L’obiettivo è quello di garantire, sia in vista del Giubileo ma anche per i cittadini romani, una moltiplicazione del numero dei bagni pubblici in città che oggi obiettivamente non sono tantissimi”.
Questa, ha detto Angelucci sempre alla Dire, “è stata la prima di una serie di commissioni che convocheremo con l’obiettivo finale di arrivare a una delibera di Assemblea capitolina in cui andremo a dare le linee di indirizzo per l’apertura di nuovi Pit e di nuovi bagni pubblici.
L’idea che stiamo portando avanti insieme a Palmieri è quella di avere una visione sistemica di tutto: quindi prima faremo una ricognizione dello stato attuale dei bagni pubblici e dei Pit, che avverrà nella prossima commissione con i dipartimenti Turismo e Ambiente; una volta fatto questo, organizzeremo delle riunioni di commissione con i vari presidenti dei Municipi per capire se ci sono delle esigenze particolari o eventuali situazioni di bagni o Pit che sono presenti ma chiusi”.
A quel punto, ha sottolineato il presidente, “avremo una mappatura completa e potremo andare a individuare quelli che sono i nuovi Pit e i nuovi bagni pubblici evitando di sovrapporli, e anzi fare un lavoro congiunto tra Ambiente e Turismo per cercare di coprire più zone della città anche nell’ottica dell’arrivo del Giubileo, che secondo le stime porterà tra i 40 e i 50 milioni di persone nella nostra città.
Vogliamo arrivare a una delibera entro il mese di gennaio, prima di allora – ha concluso Angelucci – cercheremo di capire se nell’attuale bilancio ci sono situazioni sospese ma già predisposte ed eventualmente proveremo ad andarle a chiudere”. (Mgn/ Dire)
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