Si è tenuto presso La Vaccheria il primo grande incontro dedicato agli Orti Urbani di Roma, gli Stati Generali organizzati dall’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale, con il supporto della Commissione Capitolina Ambiente e la rete Liberi Orti in Comune. L’evento ha visto un’ampia partecipazione di cittadini, associazioni e istituzioni, uniti per discutere il futuro degli orti urbani come strumento di coesione sociale e sviluppo sostenibile.
Un’eccellenza riconosciuta a livello europeo
Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha sottolineato come gli orti urbani rappresentino un’eccellenza della città, riconosciuta anche a livello europeo. “Roma è unica da questo punto di vista: una parte predominante del territorio cittadino è verde e agricola, spesso anche inserita nella realtà urbanizzata. Come amministrazione sosteniamo con forza tutte le iniziative che esaltano questa unicità”, ha dichiarato Gualtieri.
Nuove prospettive e regolamenti per gli orti comunitari
L’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, ha annunciato progetti innovativi e nuovi regolamenti per favorire la crescita degli orti urbani comunitari. “Oggi possiamo annunciare che a Roma, nell’area dell’ex complesso di Santa Maria della Pietà, nascerà il più grande parco di orti urbani d’Europa, con circa 350 spazi coltivabili. Inoltre, abbiamo l’obiettivo di mettere a bando entro il 2025 le prime terre pubbliche da destinare a orti comunitari”, ha dichiarato l’Assessora Alfonsi.
Il Regolamento votato dall’Assemblea Capitolina il 25 ottobre 2024 segna un punto di svolta, affiancandosi a quello per l’amministrazione condivisa dei beni comuni approvato nel 2023. Il focus è ora su patti di collaborazione e gestione partecipata, rafforzando il valore degli orti urbani come veri e propri beni comuni.
Un ponte tra passato, presente e futuro
Gli orti urbani a Roma hanno una storia che affonda le radici negli orti di guerra, quando la necessità di coltivare il cibo era primaria. Nel tempo, questa tradizione si è evoluta in un fenomeno di recupero e valorizzazione collettiva di spazi urbani abbandonati. Andrea Messori, della rete Liberi Orti in Comune, ha ricordato il percorso di autoregolamentazione iniziato nel 2011, sottolineando come il nuovo regolamento renda gli orti urbani “comunitari”, riconoscendo il loro ruolo nel tessuto sociale ed ecologico della città.
Orti urbani come strumento di inclusione e formazione
La Presidente del Municipio IX, Maria Teresa Di Salvo, ha evidenziato come la Vaccheria sia un simbolo della partecipazione civica e della valorizzazione del territorio. “Nel nostro territorio ci sono solide esperienze di orti urbani, fruibili anche a persone con disabilità”, ha affermato.
L’importanza degli orti come strumenti di formazione e inclusione è stata ribadita anche dal Presidente della Commissione Ambiente, Giammarco Palmieri: “Gli orti urbani non sono solo spazi di coltivazione, ma luoghi in cui si coltivano relazioni, legami sociali e una cultura del rispetto dell’ambiente”.
Il futuro degli orti urbani a Roma
Gli Stati Generali hanno posto le basi per un nuovo approccio alla gestione degli orti urbani a Roma. La creazione di nuove aree coltivabili, l’implementazione di regolamenti innovativi e la valorizzazione del ruolo sociale degli orti urbani sono i pilastri su cui si baserà il futuro di questa importante realtà. Il modello romano diventa così un punto di riferimento per altre città, promuovendo un equilibrio tra sviluppo urbano e sostenibilità ambientale.
Foto dal sito Istituzionale di Roma Capitale
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