Cronaca

A24 Vicovaro-Carsoli: masso invade la carreggiata. Deviato traffico verso Roma

Caduto un masso sulla A24. La pioggia ininterrotta di ieri, 30 marzo, ha attivato la scarpata collocata lungo l’autostrada. Un grande masso nelle prime ore della mattinata si è staccato dal pendio e ha iniziato la sua corsa verso valle. Arrivato nell’area di Valle dell’Aniene sfonda la massicciata e si arresta sulla corsia di sorpasso della careggiata ovest, in direzione Roma.

Mentre percorreva l’autostrada intoro alle ore 10 un veicolo della Guardia di Finanza ha urtato il masso. La collisione non ha portato conseguenze per gli agenti a bordo.

Tempestivamente, dopo l’accaduto, gli ausiliari del traffico si sono attivati per circoscrivere l’area e in via precauzionale l’autostrada è stata chiusa in entrambi le direzioni. Infatti, l’uscita è obbligatoria a Vicovaro o a Carsoli. Si aspettano maggiori verifiche da parte di tecnici e geologi.

Frana autostrada A24 tra Vicovaro e Carsoli

Come viene sottolineato dal il concessionario al quotidiano La Repubblica, “la zona interessata dall’evento franoso è quella tra Vicovaro e Carsoli. Già segnalata da SdP al MIMS e identificata dall’ex Commissario per la Messa in Sicurezza, Maurizio Gentile. Come quella su cui si dovrebbe intervenire prioritariamente con una ricostruzione in variante del tracciato autostradale“.

In quella tratta, infatti, l’autostrada attraversa un’area caratterizzata da un fronte geologico particolarmente instabile.E che fu sottostimato da progettisti e costruttori, oltre 50 anni fa. Per lo stesso motivo, la vicina Galleria Roviano è stata recentemente sottoposta da SdP ad imponenti lavori di rinforzo e di parziale ricostruzione e messa definitivamente in sicurezza“.

Restano invece le incognite sui terreni fuori dalla competenza autostradale. Come quello da cui questa mattina si è staccato il masso, ad oltre 60 metri di distanza dalla massicciata. Eventi come questo, che si aggiungono ai viadotti da adeguare alle nuove norme antisismiche, pendenze e raggi di curvatura da adeguare alle nuove norme costruttive, reti per la fauna a norma ma inadatte a contenere la fauna dei locali parchi nazionali e regionali. Ricordano la necessità e l’urgenza di approvare un PEF (Piano Economico Finanziario) per dare risposte anche a tutti i temi della sicurezza, dopo 10 anni di continui rinvii e silenzi

Redazione

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