La voglia di tornare subito in forma dopo un’abbuffata a tavola porta spesso a commettere degli errori nella fretta di rimettersi in forma. Ecco alcuni consigli.
Non facciamoci prendere dall’ansia di recupero, dopo i giorni di Pasqua e più in generale dopo gli eccessi della tavola, e soprattutto non facciamo gli errori più “gettonati”. Vediamo come fare per rimetterci in forma in maniera sana.
Prima di tutto dobbiamo imparare a non cadere negli errori più comuni per un rapido ritorno alla nostra forma iniziale: No al digiuno, non saltiamo i pasti e non procediamo per un paio di giorni solo a insalate e frutta.
Non reggerà a lungo e rischiamo solo di stressare inutilmente il nostro fisico.
Con qualunque di queste scelte, infatti, mettiamo l’organismo in difficoltà e, in realtà, rallentiamo lo “smaltimento” degli extra.
Ridurre la fornitura energetica in maniera eccessiva, rallenta le capacità dell’organismo di fare le pulizie e quindi di eliminare gli eccessi che ci siamo concessi.
Inoltre, in pochi giorni di restrizione consumiamo gli zuccheri circolanti (essenziali per il fegato che invece li deve usare per fare il suo lavoro detox) e una certa quota di massa magra, perché finiti gli zuccheri l’organismo brucia un po’ di massa magra per alimentarsi, prima di iniziare di utilizzare i grassi.
Il recupero del peso non può e non deve essere rapido. Ci vorrà una o anche due settimane. In questo modo saremo quasi certi di riuscire ad aggredire soprattutto i depositi di grasso.
Se abbiamo esagerato con carboidrati e dolci una soluzione è usare questo schema:
una proteina (cioè un secondo piatto) + un contorno (preferibilmente crudo) + un frutto.
Si può usare sia per il pranzo che per la cena del day after. E se proprio non abbiamo avuto contegno a tavola, usiamolo anche per due giorni.
Poi però basta.
Dopo i primi due giorni reintroduciamo i carboidrati, meglio la sera perché è di notte che l’organismo ne ha più bisogno per fare le sue operazioni.
Va bene il riso, vanno bene altri cereali come l’orzo perlato o il farro, va bene la pasta e va bene la pasta all’uovo.
Un’alternativa sono le patate, ricche di amido, e quindi altrettanto utili.
Il contorno ora sarà più utile cotto, usiamo verdure o ortaggi da ripassare in padella con aglio e olio, dopo averle lessate, oppure da cucinare su una piastra.
Meno bene vanno le verdure a foglia bollite perché possono facilmente dare gonfiore di pancia. La cottura al vapore in questa fase non è indicata perché non facendo eliminare i sali minerali, dato che non è cotta in acqua, può facilitare una certa ritenzione idrica.
Quindi per il pasto serale lo schema sarà:
un carboidrato (il primo piatto o le patate) + un contorno cotto + un frutto.
Dobbiamo aiutare il fegato a depurare l’organismo? Bene, facciamolo. Stimoliamolo al lavorare con la frittura.
Ne abbiamo già parlato in passato e non c’è da sgranare gli occhi. L’alimentazione è uno strumento e ha un effetto funzionale nell’organismo, quindi perché non sfruttarlo?
Due o tre giorni dopo le feste, uno dei pasti con il secondo piatto può essere fatto con un alimento fritto come 2 uova a tegamino o una frittata, magari con cipolle o asparagi per migliorare la diuresi, oppure una cotoletta di carne bianca delle zucchine fritte in pastella.
Lo schema è:
alimento fritto + contorno crudo (ricco di acqua di vegetazione utilissima per i reni) + un frutto piuttosto zuccherino.
Non occorre fare di più in queste due o tre settimane per rimettersi in forma, basta essere costanti riducendo per quanto possibile aperitivi e cene fuori e il peso tornerà da dove era partito.
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