Acilia, romeni tentano “cavallo di ritorno” con iPhone: arrestati

Rubano il cellulare e poi chiedono un riscatto per restituirlo: si chiama “cavallo di ritorno” e a una coppia di romeni non ha portato bene

I Carabinieri della Stazione Roma Acilia hanno ieri arrestato due cittadini romeni, madre e figlio, rispettivamente di 63 e 33 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine, per aver messo in atto un tentativo di estorsione con la tecnica cosiddetta “cavallo di ritorno” ai danni di un uomo romano al quale avevano scippato il telefonino nei pressi della fermata Acilia, della linea Roma Lido. La vittima si stava recando alla fermata di Acilia per portare proprio quel telefono alla figlia, che lo aveva dimenticato a casa, quando se lo è visto letteralmente strappare dalle mani dallo straniero che si è poi dileguato a bordo di un ciclomotore. Mentre l’uomo si trovava presso la Stazione dei Carabinieri di Acilia per denunciare l’accaduto e i militari, tramite l’applicazione “Trova il mio I-phone”, stavano localizzando lo smart-phone, ha ricevuto sul proprio cellulare una telefonata da parte di un interlocutore, con accento dell’est-europeo, che si offriva di restituirgli il cellulare in cambio di 200 euro.
 
Il papà ha concordato un appuntamento con l’ignoto interlocutore, in un piazzale antistante un supermarket della zona al quale ovviamente si sono presentati anche i Carabinieri. All’incontro era presente anche la madre dello straniero che materialmente deteneva il telefono. A quel punto c’è stato l’intervento dei Carabinieri che hanno bloccato madre e figlio che hanno trascorso la notte agli arresti domiciliari. In mattinata sono stati condotti presso le aule di piazzale Clodio, dove il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto per il 33enne l’obbligo di presentazione alla Stazione dei Carabinieri, mentre la donna rimessa in libertà in attesa di giudizio. Il cellulare è stato recuperato e riconsegnato alla vittima. (OMNIROMA)
 

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