Acqualatina è in stato di crisi
73 lavoratori in esubero. Procedono le trattative con le parti sociali
Acqualatina è in crisi. E ora, con l’istituzione dell’Autorità Garante di Energia e Gas, la situazione è più ingestibile.
Acqualatina, nel tempo, ha affrontato molte difficoltà, ed è stata coinvolta in episodi come la “guerra” con Aprilia, o la vicenda di Sezza (ancora irrisolta), o il mancato pagamento dei canoni ai Consorzi di bonifica.
Ma l’Autorità questa volta impone misure urgenti,e a rimetterci potrebbero essere i lavoratori.
Sono 73 i dipendenti in esubero.
A comunicarlo è il bilancio reso noto dalla Società durante un incontro con i sindacati, che si è svolto venerdì scorso.
Nel corso della riunione, è stato reso noto anche il bilancio negativo della società e un ammanco pari a 65 milioni di euro di bollette non pagate dagli utenti.
L’Avvocato della Società, Giuseppe Adessi, ha però dichiarato la disponibilità di Acqualatina a valutare insieme con le parti sociali i provvedimenti da adottare, prima di ricorrere al licenziamento.
Come l’apertura di ammortizzatori sociali, quali i contratti di solidarietà, così da ripartire equamente tra tutti i dipendenti gli effetti negativi dello stato di crisi in cui versa Acqualatina.
Durante l’incontro sono già state prospettate ipotesi di attuazione delle indennità previste per gli ammortizzatori sociali, che dovrebbero poter coprire circa l’80% della cifra mensile, permettendo così ai lavoratori, che vedrebbero il loro orario lavorativo ridotto del 25%, di non subire perdite economiche superiori al 5/8% del loro stipendio.
Ma le trattative non sono concluse, e nulla è ancora certo.
Le parti sociali, prima di riprendere il discorso con la Società, provvederanno ad incontrare i lavoratori in apposite assemblee che saranno organizzate nelle prossime settimane.