Addio Naspi, l’ultimo comunicato è un fulmine a ciel sereno: ‘Stanno per toglierci tutto’ | Ecco chi la perde per sempre

Addio Naspi

Addio Naspi: ecco chi la perderà e perché (ilquotidianodellazio.it / pexels)

Se anche tu percepisci la Naspi, inizia a dirle addio per sempre

La Naspi è la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego e consiste in un importo che viene erogato a tutti coloro i quali, pur titolari di un contratto di lavoro subordinato, perdono la propria occupazione in modo involontario e quindi si trovano senza stipendio.

L’importo della Naspi dipende da vari fattori. Innanzitutto non si deve considerare il netto in busta paga ma la voce specifica, indicata in ogni cedolino, utilizzata per il calcolo dei contributi previdenziali e assistenziali che sono a carico del dipendente e dell’azienda. Importante è anche stabilire a quanto ammonta il totale delle settimane in cui sono stati accreditati i contributi.

Negli ultimi giorni, però, per tutti gli italiani che percepiscono mensilmente la Naspi è arrivata una brutta notizia: per qualche categoria di disoccupati, infatti, a partire da luglio non arriverà più.

Addio Naspi, una notizia dolorosa

A partire dal luglio di quest’anno cambiano le regole per ricevere l’indennità di disoccupazione Naspi, così come quelle per la Dis-Coll dei collaboratori. Innanzitutto, anche queste persone si dovranno registrare alla piattaforma Siisl gestita dall’Inps che, ad oggi, è riservata solo ai percettori del Supporto per la formazione e il lavoro e a chi prende l’Assegno di inclusione. Il decreto Coesione approvato il 7 maggio 2024 dal Consiglio dei Ministri, presto convertito in Legge dal Parlamento, l’ha annunciato e, quando la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone firmerà il decreto attuativo, questo diventerà ufficiale.

Le novità, comunque, saranno attive a partire da luglio: chiunque speri di trovare lavoro prima della scadenza della Naspi, quindi, non verrà particolarmente colpito da questi cambiamenti. Diversa è invece la situazione di chi approfitta del periodo indennizzato per svolgere lavori in nero o per non fare niente: ecco cosa cambia, nel pratico.

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Addio Naspi: ecco chi la perderà e perché (ilquotidianodellazio.it / pexels)

L’attivazione lavorativa

Anche la Naspi, così come altre indennità, prevede che, mentre la si prende, si svolgano anche percorsi di attivazione lavorativa ai fini di una riqualifica professionale. Obiettivo infatti non è quello di dare dei soldi al cittadino così che possa non fare niente ma supportarlo alla ricerca di una nuova posizione professionale. Nel caso in cui il cittadino non rispetti questi obblighi, rischia la decurtazione dell’importo percepito e la decadenza della misura, in caso di reiterata assenza.

Chi percepisce la Naspi, inoltre, deve accettare almeno una delle tre offerte di lavoro congrue che gli arrivano: queste devono essere coerenti con le esperienze precedenti, devono offrire uno stipendio superiore almeno del 20% rispetto alla Naspi e la sede lavorativa, per i primi 12 mesi, non può essere più lontana di 50 km dalla residenza.