Secondo i dati del “Piano Nazionale Esiti” pubblicati da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Roma e il Lazio non figurano tra i migliori ospedali italiani. La classifica dei migliori ospedali è dominata dal Careggi di Firenze, dall’Humanitas di Rozzano e dall’Azienda Ospedaliera di Ancona. Questo monitoraggio, che ha coinvolto 1.363 ospedali pubblici e privati in Italia, si è focalizzato su alcuni settori cruciali della sanità, analizzando 205 indicatori, di cui 180 per l’assistenza ospedaliera e 25 per quella territoriale. Malgrado l’assenza del Lazio ai vertici, alcune strutture della regione mostrano segnali positivi in ambiti specifici.
Nell’area cardiovascolare, l’indagine si è concentrata sulla velocità di intervento per i pazienti con infarto miocardico acuto (Stemi), per cui è cruciale un accesso tempestivo all’angioplastica coronarica entro 90 minuti. Solo 35 ospedali italiani hanno superato la soglia stabilita dal ministero, tra cui due strutture romane: il Policlinico Casilino e il Policlinico Tor Vergata. Nel resto del Lazio, si distinguono anche il Presidio Ospedaliero Nord di Latina e l’Ospedale Spaziani di Frosinone. Inoltre, il San Camillo Forlanini e il Policlinico Gemelli hanno registrato miglioramenti, rientrando nella soglia di qualità dopo averla mancata nei tre anni precedenti.
Per il Bypass aorto-coronarico (Bac), un’operazione complessa ma essenziale nella cardiologia, si è notato un aumento significativo di ospedali che raggiungono il volume minimo richiesto dal ministero: 18 strutture nel 2023 rispetto alle 11 del 2022. Tra queste, tre ospedali romani si distinguono per i buoni risultati: Policlinico Gemelli, Campus Bio-medico e Sant’Andrea.
In ambito oncologico, particolarmente rilevante è il dato relativo alla chirurgia per il tumore maligno del pancreas, che richiede un alto livello di competenza e volumi minimi di interventi per garantire buoni risultati. Solo dieci ospedali in Italia hanno superato i 50 interventi annui in questo settore e, tra questi, il Policlinico Gemelli è l’unica struttura di Roma, dimostrando così la sua specializzazione in interventi oncologici ad alta complessità.
Uno dei punti deboli emersi dall’indagine riguarda l’area perinatale. Il Lazio, insieme a regioni come Campania, Sicilia, Lombardia e Puglia, presenta percentuali elevate di parti con taglio cesareo, che superano il 40%. Questo dato solleva interrogativi sulle pratiche perinatali adottate e porterà a ulteriori approfondimenti per migliorare i protocolli di assistenza durante il parto.
Nell’area muscolo-scheletrica, si è riscontrato un incremento della tempestività negli interventi per i pazienti over 65 con frattura del collo del femore: il 59% dei pazienti è stato operato entro 48 ore nel 2023, contro il 53% del 2022. Tuttavia, solo 14 ospedali in Italia hanno raggiunto la soglia del 75% di interventi tempestivi, tra cui figurano l’Ospedale Sandro Pertini, il San Camillo Forlanini e il San Paolo di Civitavecchia. Anche il Policlinico Umberto I ha fatto progressi, raggiungendo la soglia minima di qualità dopo tre anni. Inoltre, l’INI di Grottaferrata è passata a un livello di qualità elevato, evidenziando un miglioramento nella gestione degli interventi ortopedici.
La dottoressa Manuela Lanzarin, presidente facente funzioni di Agenas, ha sottolineato l’importanza di questo monitoraggio per far emergere le eccellenze e le aree critiche della sanità italiana. “Il Piano Nazionale Esiti offre una panoramica chiara della ripresa degli ospedali italiani dopo l’arresto causato dalla pandemia. Tuttavia, restano aspetti da migliorare,” ha dichiarato, evidenziando che Agenas continuerà a sostenere le strutture che desiderano potenziare i propri servizi in modo mirato.
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