Agnelli, da Giovanni che fondò la Fiat all’eredità contesa: storia di una famiglia
(Adnkronos) – Originaria delle campagne del cuneese, la famiglia Agnelli è una dinastia imprenditoriale che deve molta della sua notorietà internazionale alla fondazione, nel 1899, della Fiat, all’acquisto, nel 1923, della Juventus e poi, nel 1969, all’acquisizione del 50% di Ferrari, di cui divenne proprietaria del 100% nel 1988. Ad inaugurare la vocazione imprenditoriale della famiglia, Giuseppe Francesco, banchiere torinese da cui nacque Edoardo, scomparso prematuramente nel 1871, da cui nacque Giovanni che l’11 luglio del 1899 fondò con un gruppo di soci la Fiat. Giovanni nell’Ottocento sposò Clara Boselli da cui ebbe due figli, Edoardo e Caterina. Dal matrimonio di Edoardo con Virginia Bourbon del Monte sono nati Clara, Gianni, Susanna, Maria Sole, Cristian, Giorgio e Umberto. Da quello, invece, di Caterina con Carlo Nasi è derivato il ramo dei Nasi.
La storia moderna della famiglia Agnelli inizia nel 1953 quando l’avvocato Giovanni Agnelli sposa la principessa Marella Caracciolo. Dalla loro unione nasce Edoardo Agnelli, scomparso tragicamente nel 2000, e Margherita che in prime nozze sposa il giornalista Alan Elkann. Dal matrimonio, che si concluderà con un divorzio nascono John, Lapo e Ginevra. Successivamente, nel 1981, Margherita sposa Serge de Pahlen, dal quale ha cinque figli. Alla morte dell’Avvocato, avvenuta nel gennaio 2003, sono cominciati i dissapori tra Marella Caracciolo e Margherita, che considerava estromessi dall’eredità Agnelli i figli nati in seconde nozze. Nel 2004 Margherita firmò un accordo in cui rinunciò all’eredità del padre e a quella futura della madre in cambio di un controvalore economico. A scatenare la nuova sfida tra Margherita e i suoi tre figli la morte della madre Marella, nel febbraio 2019, caratterizzata da diverse cause civili e da ultimo da un’inchiesta penale, culminata qualche giorno fa in una serie di perquisizioni, che ha preso le mosse da un esposto presentato proprio da Margherita. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)