Categorie: Cronaca

Aiutarono boss della camorra a evadere dal carcere: 4 arresti ad Artena

Quattro persone di nazionalità albanese sono state arrestate oggi, mercoledì 25 settembre, per aver contribuito, in concorso fra loro, nella notte del 18 marzo 2017, all’evasione di Alessandro Menditti, boss della camorra, e alla tentata evasione di Ilirjan Boce dal carcere di Frosinone. L’operazione è stata eseguita alle prime ore odierne da gli uomini del Nucleo investigativo centrale (Nic) della Polizia Penitenziaria, a conclusione di una complessa attività investigativa coordinata dal PM di Frosinone Alfonso Coletta. Insieme al provvedimento cautelare, con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari di 4 dei 7 indagati, il Nic della Polizia Penitenziaria ha proceduto alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, anche nei confronti dei due detenuti attualmente ristretti presso gli istituti penitenziari di Nuoro e Napoli Poggioreale.

Le indagini, iniziate nel 2017 immediatamente dopo l’evasione di Alessandro Menditti, esponente di spicco della camorra noto anche come “il Ras dei Belforte”, si sono sviluppate anche attraverso attività tecniche, l’analisi di tabulati telefonici delle utenze in uso agli indagati, la visione dei filmati di videosorveglianza dell’istituto nonché attività di osservazione svolte sul territorio. Ciò ha consentito agli inquirenti di identificare quanti hanno partecipato alle fasi preparatorie dell’evasione: il gruppo aveva appositamente scelto come base operativa la cittadina di Artena (in provincia di Roma), non lontana dal carcere.

Dalle indagini è emerso poi che il detenuto Ilirjan Boce, attraverso l’uso di più telefoni cellulari, impartiva ai suoi complici le necessarie disposizioni affinché recapitassero sul posto gli oggetti necessari a procedere al taglio delle inferriate (fiamme ossidriche e strumenti da taglio), e le attrezzature (una scala telescopica in alluminio e una scala artigianale con corda e pioli in legno) per permettere lo scavalcamento della cinta muraria dell’istituto di Frosinone. L’analisi dei flussi telefonici ha invece permesso agli investigatori di comprendere come siano stati i colloqui visivi in carcere, tra Boce e una sua complice, a consentire di pianificare l’evasione e le precedenti azioni di intrusione nel carcere laziale.

La fuga di Menditti durò soltanto una settimana: il “Ras dei Belforte” fu poi bloccato a Recale, nel Casertano, suo comune di origine, nella tarda serata del 25 marzo 2017.

Redazione

La nostra redazione è operativa dal mattino alle 7 fino alle ore 24 e in occasione di eventi speciali non si ferma e rimane al lavoro giorno e notte.

Post recenti

Frosinone: incendio doloso a “Pianeta Outlet”, arrestato 47enne con precedenti penali

Non era la prima volta che l’uomo prendeva di mira "Pianeta Outlet". Gli inquirenti hanno…

56 minuti fa

Nota come la città della CRIPTA, è un capolavoro del Lazio | Un luogo sottovalutato che nasconde meraviglie secolari: organizza subito una gita

La città della Cripta è un vero e proprio tesoro, custodito nel cuore della regione…

3 ore fa

La violenza di genere a Roma e nel Lazio: 13 femminicidi nel 2024

Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha scosso l’opinione pubblica, ma non basta la commozione. Serve…

3 ore fa

“Ci sposeremo a novembre”: l’annuncio delle nozze a Verissimo | La showgirl non ne fa più mistero, Silvia le ha tirato le parole da bocca

Una notizia molto importante ha caratterizzato una delle ultime puntate di Verissimo. Silvia Toffanin era…

6 ore fa

Roma. Freddo, neve e ghiaccio: il sindaco firma l’ordinanza in caso di emergenza

Le misure principali contenute nell'ordinanza firmata dal Sindaco Gualtieri

15 ore fa

Roma, nuova scuola media a Torrino-Mezzocammino: inizio lavori nel 2025

"La costruzione della nuova scuola è una grande notizia per gli abitanti di Mezzocammino"

15 ore fa