Domenica 16 luglio, a conclusione della festa in onore del Patrono San Giovanni Battista, sul palco allestito nella contrada Colubro di Artena, si è esibito per la delizia dei suoi numerosissimi fan, accorsi da tutta la provincia, il grande cantante pop-rock Edoardo Bennato. Per più di due ore ha intrattenuto il pubblico, in delirio ad ogni esibizione, proponendo le sue canzoni più famose. Suonando, come di consueto, in contemporanea la chitarra, l’armonica a bocca (primo cantante italiano a suonarla), il kazoo, mentre sull’enorme maxischermo alle sue spalle venivano proiettate le immagini in tema con i testi, grintoso, dissacrante, senza risparmiarsi, ha dato il meglio di sé interpretando tra le altre:
“Sono solo canzonette” (1980), “Il gatto e la volpe” (1977), “Signor Censore”, “Meno male che adesso non c’è Nerone”, “Torre di Babele” (1976), “Asia” (denuncia delle guerre ed ingiustizie che colpiscono gli abitanti di quel continente), “Non è amore”, “L’isola che non c’è” (testo altamente poetico), “Mangiafuoco”, le due napoletane “A Napoli 55 è ‘a musica” (la sua passione nata quasi per caso) e “E’ asciuto pazzo ‘o padrone”, “Vendo Bagnoli” ( riferimento al fallimento dell’impianto nella località in cui nacque nel 1946 -ora l’ex area Nato ospita l’Accademia Bennato-), “La calunnia è un venticello” (dal Barbiere di Siviglia di Rossini, dedicata agli sfortunati Enzo Tortora e Mia Martini), “Rinnegato” (1980), “Notte di mezza estate” e poi ancora “In prigione, in prigione” (fortissima), “Capitan Uncino”, “Italiani”, “Nisida”, “E’ colpa dell’America” fino ad arrivare al singolo “Pronti a salpare” che dà il titolo al suo ultimo album (2015).
Edo, tra una canzone e l’altra, un’esibizione magistrale e l’altra della sua band costituita da Lorenzo Patrix Duenas (basso), Giuseppe Scarpato (chitarra elettrica), Gennaro Porcelli (seconda chitarra elettrica), Arduino Lopez (tastiere), Roberto Perrone (batteria), ha parlato a cuore aperto ai suoi fan, incitandoli ad essere sempre se stessi, senza inibizioni, né compromessi. “Pronti a salpare”, premiato lo scorso anno da “Amnesty International” come miglior brano dedicato ai diritti umani, secondo quanto riferito dalla rock star, non è rivolto solo ai migranti, ma anche a tutti noi: è un inno al cambiamento, infischiandosene dei pregiudizi.
Al magnifico concerto è seguito lo spettacolo pirotecnico, sempre offerto dal Comitato festeggiamenti del Colubro, compatto, insieme ai residenti, nel dire NO all’impianto Biometano che dovrebbe sorgere nella contrada.
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