Al Senato: Barani fai schifo, a zozzo! Ma era meglio un cazzotto

Barbara Lezzi, 43 anni, senatrice Cinque Stelle: “Barani guardava dritto nei miei occhi. Ne sono certa. Ce l’aveva con me”

Venerdì 2 ottobre 2015. Roma, Palazzo Madama, Senato della Repubblica. In corso c'è la discussione del disegno di legge sulla riforma istituzionale. All'improvviso prende il microfono la senatrice Paola Taverna dei Cinque Stelle:"Il senatore Barani ha fatto un gesto contro la collega Lezzi. Mi vergogno anche a rifarlo, quel gesto!". Barbara Lezzi, 43 anni, senatrice Cinque Stelle: "Barani guardava dritto nei miei occhi. Ne sono certa. Ce l'aveva con me. Un gestaccio schifoso. Barani ha portato prima la mano alla bocca e poi l'ha abbassata giù…e non solo. Rideva, quello sfrontato, rideva. Ora deve chiedermi scusa. Punto e basta. Noi stiamo qui a parlare di Costituzione, stiamo decidendo cose importanti e quello fa…mi offende trattandomi come una…" Lucio Barani e' il capogruppo di ALA (sta per Alleanza Liberalpopolare per le Autonomie, sono quei senatori che, capitanati da Denis Verdini, hanno lasciato FI di Berlusconi per votare le riforme istituzionali di Renzi, le stesse in un primo tempo appoggiate anche da Berlusconi). Subito tenta di discolparsi:"Non ho fatto nessun gesto volgare. Ho solo rivolto la mano verso la mia bocca per invitare tutti a ingoiarsi i fascicoli che agitavano contro il mio collega Falanga…".

Ma in aula scoppia il caos. Tutti i senatori "femmine" si schierano dalla parte della collega offesa. I senatori "maschi"… un po' si e un po' no. Quelli del Movimento Cinque Stelle espongono cartelli con su scritto a penna "Barani fai schifo". E cominciano a gridare dai banchi: "Fuori!", "Fuori!", "Barani fuori!". La senatrice Taverna non ci vede più: "Hai capito quello zozzone? A zozzooo! Ma 'ndo sta quello zozzone?". E urla: " Barani sei un porco maiale zozzo!", prima di essere portata fuori a forza da due commessi. Il presidente del Senato Pietro Grasso e' costretto a sospendere la seduta per dieci minuti. Poi annuncia la convocazione per lunedì prossimo dell'ufficio di presidenza per le misure disciplinari. In serata Lucio Barani in un comunicato afferma di essere stato frainteso ma comunque si scusa. Barani rischia dal semplice richiamo, al massimo di un'interdizione di dieci giorni dai lavori del Senato. E' accusato di aver mimato contro una donna il gesto della fellatio.  Allora. Una donna ha tutto il diritto di sentirsi offesa da un gesto del genere. Ma la situazione non migliorerà, neanche di un millimetro, se le donne non la smetteranno di fare le vittime. E, nel caso delle parlamentari, di scatenare ogni volta tutta questa cagnara. A offese del genere le donne sono esposte tutti i giorni. Si risolvono solo con un atteggiamento risolutivo, immediato, energico. Consiglio la prossima volta (tanto succederà, eccome se succederà, il mondo e' pieno di Barani!) di rifilare un bel cazzotto sul muso (in territorio neutro, non nell'aula del Senato) al prossimo cretino di tal specie. Nessuna legge, nessun provvedimento disciplinare può salvarti dalla maleducazione. Ricordate quando, pochi anni fa, alcuni senatori hanno urlato "vecchia puttana" a Rita Levi Montalcini?

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