Al Teatro Parioli Peppino De Filippo, dal 2 al 12 marzo, “Profumo di donna” da “Il buio e il miele” di Giovanni Arpino, adattamento di Pino Tierno, regia di Massimo Venturiello, con: Massimo Venturiello e con Irma Ciaramella, Camillo Grassi, Andrea Monno, Claudia Portale, Sara Scotto Di Luzio, Franco Silvestri. Scene, Alessandro Chiti, costumi Sabrina Chiocchio, musiche, Germano Mazzocchetti, light designer Umile Vainieri. La voce dei brani cantati è di Tosca
Un capitano in pensione, rimasto cieco a causa di un'esplosione accidentale, decide di recarsi a Napoli da un amico anch'egli non vedente. Il capitano si farà accompagnare in questo viaggio da un giovane soldato in permesso premio.
Tra vessazioni e rimproveri, il giovane, ribattezzato ''Ciccio'' al pari di tutti gli sventurati che si sono succeduti nell'ingrata mansione, “scorterà” quindi il bizzarro capitano che si rivelerà un uomo dalla personalità poliedrica; a tratti irascibile e spigoloso, a volte ironico e autoironico, sempre e comunque irresistibile seduttore di donne, per le quali ha una particolare passione.
I due partono in treno da Torino e la prima tappa è Bologna, dove il capitano decide di passare alcune ore con una prostituta. La seconda tappa del viaggio è Roma, dove il capitano parla con il cugino prete della sua condizione fisica e, per ultimo, giungono a Napoli, dove il capitano viene corteggiato da una giovane donna perdutamente innamorata di lui, ma il capitano sembra infastidito dalle sue attenzioni.
La vera ragione del viaggio e dell’incontro con l’amico non vedente giungerà inaspettata e sorprendente solo alla fine… solo allora il capitano capirà che non potrà rifiutare l'aiuto e le attenzioni della giovane donna.
“Ora che abbiamo i mezzi per spaziare, per comunicare con tutti ci siamo chiusi in noi stessi, siamo diventati cinici disumani…” Così dice Charlie Chaplin nel discorso finale de “Il Grande Dittatore” e, come a volte succede a noi attori, le parole che continuiamo a ripetere tutte le sere ci restano addosso e ci rimbalzano poi nella mente durante le nostre giornate. Così, interpretando il ruolo che fu di Chaplin, ho spesso ripensato a queste parole ed è cresciuta in me la necessità di continuare a parlarne. Viviamo quotidianamente il paradosso di un’epoca in cui la globalizzazione ci spinge sempre di più verso l’isolamento e l’anonimato. Ecco perché mi sono innamorato del romanzo di Giovanni Arpino “Il buio e il miele” e ho deciso di portarlo in scena come già fece Dino Risi con l’indimenticabile film interpretato da Vittorio Gassman “Profumo di donna”, poi risorto nel remake “Scent of a Woman” di Martin Brest con Al Pacino. Questo romanzo-film è sicuramente l’emblema della solitudine moderna, della disillusione esistenziale che inevitabilmente conduce al cinismo e alla perdita di umanità e che assume nella figura del protagonista Fausto una dimensione cosmica (chissà se Arpino, dando al suo protagonista il nome di Fausto ha, magari inconsciamente, pensato al dottor Faust), spingendolo verso un crinale in cui si è smarrito il “profumo della vita”, la disperazione si confonde con l’ironia e il sarcasmo e la tragedia diventa persino comica, esilarante, proprio come tragica e comica è la condizione umana. Ed è proprio così che me lo immagino questo spettacolo, un incontro di emozioni contrapposte, uno scontro di lacrime e risate in cui, al momento, non so quale delle due prenderà il sopravvento.” (Massimo Venturiello)
Giovanni Arpino nasce a Pola (all'epoca ancora italiana), dove il padre, ufficiale di carriera, era di guarnigione. Si trasferisce prima a Bra, città d'origine di sua madre, dove sposa Caterina Brero, e poi a Torino, dove rimane per il resto della sua vita. Laureatosi presso l'Università degli Studi di Torino (Facoltà di Lettere) con una tesi su Sergéj Aleksándrovič Esénin nel 1951, nell'anno successivo esordisce nella letteratura con il romanzo “Sei stato felice, Giovanni”, pubblicato da Einaudi.
Fa conoscere in Italia lo scrittore Osvaldo Soriano, e vince il Premio Strega nel 1964 con “L'ombra delle colline”, il Premio Moretti d'oro nel 1969 con “Il buio e il miele”, il Premio Campiello nel 1972 con “Randagio è l'eroe” e il Super Campiello nel 1980 con “Il fratello italiano”. I suoi romanzi sono caratterizzati da uno stile asciutto e ironico. Scrive anche drammi, racconti, epigrammi e novelle per l'infanzia. Nel 1982 vince il Premio Cento per “Il contadino Genè”.
Grande appassionato di calcio, nel 1977 pubblica il romanzo “Azzurro tenebra”. Nel 1980 comincia una collaborazione con il quotidiano milanese il Giornale, scrivendo di cronaca, costume e cultura. È stato molto amico di Indro Montanelli. I suoi romanzi ispirarono celebri film: “Divorzio all'italiana” regia di Pietro Germi (1962) è liberamente tratto dal romanzo drammatico “Un delitto d'onore”.
Dal suo racconto “Il buio e il miele” è stato tratto il film “Profumo di donna” (1974) di Dino Risi con Vittorio Gassman nel capitano Fausto Consolo e Agostina Belli in Sara. Il film ha vinto il David di Donatello per la miglior regia e miglior attore, è stato candidato all'Oscar, ha vinto il premio al miglior attore al Festival di Cannes e il Premio Cesar come miglior film straniero. Il soggetto è stato ripreso nel 1992 in una produzione americana, Scent of a Woman, di Martin Brest (con Al Pacino, premio Oscar nel 1993). La trama del film “La novizia” con Gloria Guida è liberamente ispirata a quella de “La suora giovane”. Nel 1977 sempre Dino Risi ha messo in film il romanzo “Anima persa” con Vittorio Gassman e Catherine Deneuve. Nel 1991 nel documentario “Un livre un jour” interpreta se stesso.
Teatro Parioli Peppino De Filippo Via Giosuè Borsi 20, 00197 – Roma
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