Avendo ultimamente parlato di carboidrati nello sport, prendiamoci una pausa e occupiamoci della prima colazione.
Ci dicono sempre: “E’ il pasto più importante della giornata”, oppure “Deve contenere anche un frutto” o ancora “La colazione deve contenere carboidrati, proteine, grassi sani, fibre e minerali”, e via così.
E’ tutto giusto ma alla domanda: “Dottore, qual è la colazione migliore?” non si può rispondere semplicemente perché non esiste. In realtà, infatti, dipende.
Intanto partiamo dall’assunto che non ci sono problemi di salute perché in tal caso il discorso si fa più articolato.
Dico dipende perché se la mattinata la passeremo dietro una scrivania in ufficio o a scuola, dove la cosa che lavora di più è il cervello, non c’è dubbio che il carburante più prezioso sia lo zucchero. Quanti ragazzi a metà mattinata cominciano a perdere concentrazione e magari hanno pure sonno? Allora andiamo a vedere che colazione fanno di solito, e soprattutto se la fanno.
In questi casi una colazione “all’italiana”, dove la parte del leone la fanno gli zuccheri, in linea di massima è la più adatta. Usiamo il latte, il caffè, il the o lo yogurt ma facciamo colazione.
Di sicuro è una buona regola cercare di variare e non fossilizzarsi sempre sulle stesse cose tutte le mattine ma se vogliamo prendere il cornetto va bene, magari non tutti i giorni. Alterniamolo con biscotti semplici oppure con la classica fetta di pane tostato e marmellata, con o senza l’aggiunta di burro. Ottimi i cereali o anche un pochino di frutta secca.
Però succede anche che le persone dicano: “Dottore, io prendo il cappuccino con il cornetto o i biscotti ma verso le 11 devo comunque mangiare qualcosa, sennò non arrivo al pranzo”. Allora è meglio che gli zuccheri, che vengono assorbiti velocemente e altrettanto velocemente finiscono, vengano rallentati. In certe tipologie di persone questo succede normalmente per ragioni metaboliche.
Rallentare gli zuccheri vuol dire che, alla fetta di pane con la marmellata, dobbiamo aggiungere il burro, che prima avevamo lasciato come optional, perché i grassi rallentano l’assorbimento degli zuccheri e ci danno energia più a lungo. Questo lo fanno anche le proteine, quindi si può usare la ricotta, zuccherata o con la marmellata.
Se invece nella mattinata il lavoro è fisicamente più dinamico allora il discorso cambia ancora perché c’è bisogno di energia più stabile. La colazione virerà su una struttura più “anglosassone” se vogliamo definirla così. Il cappuccino e cornetto non vanno più bene, bisogna prendere del pane con una o due fette di prosciutto o di bresaola oppure un uovo strapazzato o, più semplicemente, mettere sul pane un filo d’olio extra vergine e un pizzico di sale.
Il vecchio, caro pane e olio di una volta.
Il consiglio finale, comunque, è di imparare ad ascoltare le risposte del proprio organismo, in base a cosa mangiamo, perché è certo che ne sa più di noi.
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