Mercoledì 12 aprile, alla Casa del Jazz di Roma, Jando Music e Via Veneto Jazz presentano in concerto “Into the 80’s” il primo cd dell’Orchestra Operaia di Massimo Nunzi, con Massimo Nunzi direzione, arrangiamenti, Marta Colombo voce, Mario Caporilli, Fabio Gelli trombe e flicorni, Stan Adams, Federico Proietti tromboni, Claudio Giusti, Alessandro Tomei, Carlo Conti, Duilio Ingrosso sassofoni, Alessandro Gwiss pianoforte, tastiere, Manlio Maresca chitarra, Lorenzo Feliciati basso, Pierpaolo Ferroni batteria
“Sono andato a New York per cercare il jazz, ma non c’era”. È il 1982, e un giovane Massimo Nunzi si trova in una città musicalmente molto diversa da come se l’aspettava.
Chissà che il primo germe dell’Orchestra Operaia non nasca già lì, nella New York di 35 anni fa. Uno shock musical-culturale che alla prima sensazione di spaesamento ne fa seguire un’altra, positiva, di opportunità creativa.
La sensibilità artistica di Nunzi assorbe quegli stimoli e inizia a elaborare una nuova idea di musica, in cui le definizioni di genere contano ben poco. “Devo molto ad Hal Willner, che già nel 1981 realizzò un album dedicato a Nino Rota mettendo insieme musicisti rock e jazz senza alcun pregiudizio. Nei suoi lavori affiancava serenamente Bill Frisell e Robbie Robertson, Diamanda Galas e Wynton Marsalis, Iggy Pop e Elvis Costello”.
Lasciandosi ispirare da Gil Evans e Frank Zappa, che della libertà stilistica fecero una bandiera, Nunzi oggi porta a compimento il suo progetto artistico, confezionando con l’Orchestra Operaia un disco folle, pervaso di energia positiva. “Cerco il pieno, non il vuoto.
Alle atmosfere sospese preferisco la struttura, il lavoro maniacale su composizione e arrangiamento. Musica di questo genere non è mai stata trattata dai jazzisti, e infatti scaturisce dalla mia formazione estremamente varia. È lo specchio fedele della mia vita artistica”.
Alla realizzazione del disco hanno contribuito i Lone Arrangers, quattro giovani musicisti che hanno potuto plasmare l’Orchestra a loro piacimento, sotto lo sguardo vigile di Nunzi. “Il repertorio che ha forgiato il suono dell’Orchestra e che è confluito nel disco è composto quasi interamente da me, ma in questo viaggio immaginifico nella mia memoria non potevano mancare brani di repertorio che mi hanno illuminato”.
Nel disco qui e là spuntano le splendide voci di Petra Magoni e Chiara Morucci, a impreziosire ulteriormente la trama del disco. Per non dimenticare la voce della giovane Marta Colombo, titolare dell’orchestra. Il tutto registrato negli splendidi studi della Casa del Jazz da Ascanio Cusella.Un viaggio affascinante, con una dedica a Laurie Anderson e un pensiero ai “Six Memos” di Italo Calvino.
Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55
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