Allarme Coldiretti: raccolti a rischio. Il pazzo 2018 chiude male
Troppi sbalzi termici e gelate anche in pianura. Un conto che pagheremo facendo la spesa di ogni giorno
La frase chiave è alla fine, nel comunicato stampa di Coldiretti: “Siamo di fronte all’ennesima anomalia di un 2018 segnato da un andamento climatico estremo con caldo, siccità alternati a violenti temporali e gelo che hanno causato danni di oltre un miliardo e mezzo all’agricoltura”.
L’associazione fa i conti delle perdite dal suo punto di vista, com’è giusto. Ma poi c’è l’impatto su noi cittadini. Su chi deve fare la spesa giorno per giorno. E fatalmente subisce a sua volta il contraccolpo negativo dei raccolti che vanno male. O malissimo.
Se la produzione diminuisce, o addirittura crolla, è chiaro che i prezzi finali aumentano. Nel caso specifico l’allarme riguarda determinati prodotti, ma bisognerebbe non fermarsi alla notizia del giorno. All’aumento del giorno. Al ‘salassetto’ che si sarebbe preferito evitare ma che poi si sopporta senza rimuginarci troppo, perché tanto non c’è alternativa. Tranne limitare un po’ le quantità acquistate, se proprio si è a corto di quattrini.
Torniamo al comunicato di Coldiretti, però.
“Il forte e repentino abbassamento della temperatura accompagnato da gelate anche in pianura mette a rischio verdure e ortaggi coltivati in pieno campo. A preoccupare gli agricoltori sono i seri danni per le colture che sono impreparate di fronte al drastico ed improvviso calo della colonnina di mercurio. Nelle produzioni orticole di pieno campo, con temperature sotto lo zero sono a rischio le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie e broccoli”.
Raccolti a rischio, pianeta a pezzi
Coldiretti si attiene ai fatti. E si astiene, in questa occasione, dal porre in maniera esplicita il problema dei cambiamenti climatici di carattere generale. L’unico accenno è quello che abbiamo citato in apertura: “un 2018 segnato da un andamento climatico estremo” eccetera eccetera.
Lo sviluppo del ragionamento lo può fare ciascuno di noi. Lo dovrebbe fare ciascuno di noi. Ricordandosi delle anomalie precedenti e delle relative ripercussioni sui raccolti e sui prezzi. Oppure delle trombe d’aria che negli ultimi anni si stanno moltiplicando anche qui in Italia. Per non parlare di quello che succede altrove, in giro per il mondo.
Gli ecologisti sono spesso percepiti come dei solenni rompicoglioni, per i loro instancabili richiami sul fatto che stiamo massacrando il pianeta. Ma il problema non è che loro sono un po’ fastidiosi. Il problema è che su moltissime cose, se non proprio su tutte, hanno maledettamente ragione.