Allarme incendi a Roma e provincia, Confeuro: “Più monitoraggio e prevenzione”
La collaborazione e l’innovazione sono essenziali per contrastare efficacemente il rischio incendi. Quali sono le misure specifiche suggerite da Confeuro?
È stata letteralmente una “estate di fuoco” per il territorio di Roma e della sua provincia, con una serie di incendi devastanti che hanno colpito diverse aree, tra cui Ponte Mammolo, Monte Mario, Monte Tuscolo e vari punti dei Castelli Romani. Questo fenomeno, che purtroppo interessa tutto il Paese, ha riportato alla ribalta un’emergenza complessa e delicata, alimentata da molteplici fattori: mano umana, caldo torrido, incuria, criminalità, cambiamento climatico e carenza di monitoraggio.
Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo, ha sottolineato l’urgenza di un approccio coordinato e sistematico per affrontare questa crescente sfida. “Le cause degli incendi sono molteplici, ma è chiaro ed evidente quanto sia necessaria un’azione concertata che coinvolga autorità nazionali, comunità locali e singoli cittadini”, ha dichiarato Tiso in una nota stampa.
La collaborazione e l’innovazione sono essenziali per contrastare efficacemente il rischio incendi. Tra le misure specifiche suggerite da Confeuro, vi sono:
- Sensibilizzazione pubblica: Educare i cittadini sui rischi e le pratiche di prevenzione degli incendi.
- Incremento della manutenzione del territorio: Pulizia delle aree boschive e agricole per ridurre la quantità di materiale combustibile.
- Controllo delle attività umane: Maggiore vigilanza sulle attività che possono causare incendi.
- Pianificazione urbana: Implementare strategie di sviluppo urbano che tengano conto del rischio incendi.
- Incremento della sorveglianza: Utilizzo di strumenti tecnologici avanzati per il monitoraggio delle aree a rischio.
- Risorse economiche per i vigili del fuoco: Maggiori fondi per l’assunzione di personale dedicato al controllo del territorio.
Tiso ha inoltre evidenziato il ruolo cruciale del cambiamento climatico nella frequenza e nella propagazione degli incendi. Le estati sempre più lunghe, calde e secche creano condizioni ideali per la diffusione del fuoco, innescando un circolo vizioso ambientale.
“Questa è la sfida che ci attende se vogliamo davvero contrastare il fenomeno degli incendi, che in estate mettono a repentaglio vite umane, animali e ambiente”, ha concluso Tiso.