Allarme sismico ai Campi Flegrei, Mario Tozzi: “Siamo seduti su ordigni nucleari”
“Il Supervulcano dei Campi Flegrei, dice Tozzi, è un insieme di vulcani attivi. ma ci abbiamo messo un ospedale, l’ippodromo di Agnano e una città come Pozzuoli”
Nei pressi di Napoli, l’area dei Campi Flegrei è teatro di frequenti e preoccupanti scosse sismiche. Questo fenomeno, noto come bradisismo, suscita l’interesse e l’attenzione di scienziati e cittadini, preoccupati per l’incremento dell’attività sismica in una delle zone vulcaniche più sorvegliate d’Europa.
Cos’è il Bradisismo
I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica situata nell’Italia meridionale, caratterizzati da un fenomeno unico di sollevamento e abbassamento del suolo, appunto il bradisismo. Questa attività è strettamente legata alle movimentazioni di magma sottostante e alla pressione dei fluidi geotermici nelle rocce della crosta terrestre. Le scosse di terremoto, quindi, sono manifestazioni di questi movimenti profondi.
La frequenza delle scosse nei Campi Flegrei solleva questioni significative riguardo la sicurezza delle popolazioni locali. La zona, densamente popolata, potrebbe essere gravemente influenzata da un’eventuale eruzione o da terremoti di maggiore intensità. La storia geologica dell’area testimonia eruzioni di vasta entità, come quella che formò la caldera circa 39.000 anni fa, e l’ultimo evento significativo risalente al 1538.
Mario Tozzi sui Campi Flegrei
Mario Tozzi, il popolare geologo, divulgatore scientifico conduttore di Sapiens su Rai 3, a Radio Capital ha espresso le sue preoccupazioni in questo modo: “La cosa più importante è ricordarsi che il Supervulcano dei Campi Flegrei è un insieme di vulcani attivi e dobbiamo trattarli come tali, sono una trentina. Ce ne siamo però dimenticati: in uno ci abbiamo messo un ospedale, in uno l’ippodromo di Agnano, in un altro una città come Pozzuoli.
Abbiamo fatto finta di niente. Un solo cratere dei Campi Flegrei è tale ed è quello degli Astroni. C’è anche la solfatara che però per metà ospita un campeggio e ha tutte case intorno. Siamo seduti su una serie di ordigni nucleari e, invece di starli a guardare, quello che facciamo è metterci sopra infrastrutture, il vero punto è questo”.
Ricerca e monitoraggio
La sorveglianza sui Campi Flegrei comunque è intensa: numerosi sismografi e strumenti di misurazione sono dislocati nell’area per monitorare l’attività vulcanica e sismica. Istituti di ricerca italiani e internazionali collaborano per analizzare i dati raccolti e prevedere possibili scenari futuri. Questo sforzo congiunto mira a comprendere meglio i meccanismi sottostanti il bradisismo e a migliorare i sistemi di allerta precoce per la popolazione.
Implicazioni per il Futuro
Gli studi recenti suggeriscono che l’attività dei Campi Flegrei è in una fase potenzialmente critica. Nonostante la difficoltà di prevedere con precisione eventi vulcanici, l’incremento delle scosse potrebbe indicare una maggiore probabilità di eventi eruttivi o sismici significativi. La comprensione di questi segnali è vitale per la pianificazione di emergenza e la mitigazione del rischio.
L’incremento dell’attività sismica ai Campi Flegrei rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La scienza gioca un ruolo cruciale nell’interpretare questi segnali e nel fornire le basi per decisioni informate che possano tutelare le vite umane e il patrimonio culturale di un’area tanto ricca quanto esposta a rischi geologici.