Nella giornata odierna, presso la caserma Maurizio Giglio del Reparto Volanti della Questura di Roma in via Guido Reni, è stata allestita la camera ardente per permettere a istituzioni, amici, colleghi e cittadini di rendere omaggio al giovane agente di Polizia Amar Kudin, deceduto tragicamente il 18 novembre scorso in un incidente stradale tra due volanti della Polizia di Stato.
Numerosi volti visibilmente commossi si sono alternati a partire dalle 9 del mattino, in un continuo andirivieni che ha unito ufficiali di polizia, amici d’infanzia e comuni cittadini che, colpiti dalla tragica vicenda, hanno voluto porgere il proprio saluto a chi ha dedicato la sua vita al servizio della comunità. Le bandiere, esposte a mezz’asta, hanno sottolineato il lutto che ha colpito la Polizia di Stato e il Paese.
“Era un poliziotto gentile, una persona sorridente, un professionista attento”, ha detto il Questore di Roma, Roberto Massucci, nella camera ardente allestita presso la storica caserma del Reparto Volanti in via Guido Reni. Il saluto militare degli agenti di Polizia e i suoni delle sirene delle volanti hanno reso omaggio al 32enne poliziotto morto tragicamente.
Amar Kudin è stato un atleta di rugby delle Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia di Stato. Per la stagione 2024/2025 avrebbe giocato nella squadra del rugby Civitavecchia, dove è stato designato capitano nel giro di due – tre mesi. Pur di non rinunciare alla sua passione del rugby lavorava di notte, per avere la domenica libera in modo da disputare la partita con i suoi compagni.
Sabato 23 novembre, presso lo stadio Gianni Visentin di Treviso, si terranno i funerali di Amar. Un luogo dal forte valore simbolico è stato scelto per ospitare l’ultimo saluto: il campo da rugby dove Amar ha giocato numerose volte e che rappresenta un pezzo importante della sua storia e della sua vita di atleta.
Il Gianni Visentin non sarà solo uno spazio fisico, ma un punto di ritrovo per una comunità intera, pronta a stringersi attorno alla famiglia di Amar, alla sua fidanzata ea tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato. Proveniente da Roma, il feretro verrà accolto da una folla composta da amici, parenti, colleghi e cittadini, tutti uniti nel ricordo di un uomo che ha lasciato un segno profondo nella vita di chiunque abbia incrociato la sua persona.
Il giovane agente sognava di tornare a Treviso per costruire il proprio futuro accanto alla fidanzata, un desiderio che non ha potuto realizzare ma che testimonia il suo legame indissolubile con la città e con gli affetti più cari.
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