Cronaca

Amatrice, otto anni dopo il sisma: lettera aperta del sindaco Cortellesi alla premier Meloni

A otto anni dal devastante terremoto che ha colpito Amatrice (Ri) e le sue Frazioni, il sindaco Giorgio Cortellesi ha voluto rivolgere una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni. La ricorrenza, che segna il giorno del dolore, della memoria e della speranza per una veloce ripartenza, è un momento di riflessione e di confronto sulle sfide ancora presenti per la ricostruzione della comunità.

La richiesta di attenzione da parte del Governo

Nella sua lettera, il sindaco Cortellesi ha invitato la premier Meloni a visitare personalmente Amatrice, per constatare da vicino i progressi compiuti e le difficoltà ancora irrisolte. “Vorremmo poterti illustrare e riassumere direttamente il lavoro che stiamo svolgendo per ripartire e tutte le difficoltà che abbiamo incontrato finora”, scrive il primo cittadino. Tra le problematiche menzionate, figurano il superbonus, l’aumento dei costi dei materiali e la burocrazia, che continuano a rappresentare ostacoli significativi nel processo di ricostruzione.

Nonostante le difficoltà, Cortellesi sottolinea i progressi ottenuti grazie alle sinergie positive maturate con diverse istituzioni. In particolare, elogia il lavoro con la Regione Lazio, l’assessore Manuela Rinaldi, la struttura commissariale guidata da Guido Castelli, il questore Paolo Trancassini e Stefano Fermante, direttore dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione di Rieti.

“I primi numeri parlano chiaro: 11 aggregati avviati nel centro storico, 576 cantieri aperti tra il centro e le Frazioni, 118 case ricostruite”, ha dichiarato il sindaco, evidenziando l’accelerazione del processo di ricostruzione.

Le domande ancora senza risposta

Tuttavia, la lettera non si limita a esprimere soddisfazione per i risultati raggiunti. Cortellesi pone l’accento su alcune questioni ancora aperte, che richiedono un intervento deciso da parte del Governo. Tra queste, le “regole certe per la ricostruzione“, le soluzioni per le SAE (Soluzioni Abitative in Emergenza), il futuro dell’istituto alberghiero e l’istituzione di una Zona Economica Speciale per i comuni con zone rosse. “Abbiamo chiesto dei tavoli con le istituzioni e stiamo aspettando. L’importante è che termini la stagione dei provvedimenti provvisori che rimandano soltanto i problemi”, afferma con fermezza il sindaco.

Programma della commemorazione

Come ogni anno, la comunità di Amatrice si prepara a ricordare solennemente le vittime del sisma. La notte tra venerdì 23 e sabato 24 agosto si terrà la Veglia di Commemorazione, un momento di raccoglimento e riflessione che avrà inizio alle ore 1.30 davanti all’Auditorium della Laga.

La fiaccolata partirà alle 2.30, dirigendosi verso il centro storico, per poi arrivare al Parco Don Minozzi, dove, alle 3.15, verranno letti i nomi delle vittime davanti al monumento a loro dedicato. Alle 3.36, il rintocco del campanone risuonerà in loro onore. La commemorazione avrà un carattere strettamente riservato, aperta solo alle istituzioni, ma non alla stampa.

Sabato 24 agosto, le celebrazioni proseguiranno con la deposizione delle corone d’alloro presso il Monumento alle vittime del terremoto alle ore 10.00, seguita dalla Santa Messa, officiata dal Vescovo di Rieti, Monsignor Vito Piccinonna, presso la Cavea Grande dell’Auditorium.

Presenze ufficiali

Oltre ai sindaci del cratere, hanno confermato la loro presenza alla commemorazione diverse autorità di rilievo. Tra questi, la sottosegretaria al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, l’assessore alla ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi, il questore della Camera dei Deputati, Paolo Trancassini, e il capo dipartimento nazionale della Protezione Civile, Fabio Ciciliano.

Un appello alla continuità

Il sindaco Cortellesi, con la sua lettera, lancia un appello alla premier Meloni e al Governo affinché non si spenga l’attenzione sulle necessità di Amatrice e delle sue Frazioni. Il suo messaggio è chiaro: è necessario superare la fase dei provvedimenti temporanei e adottare misure strutturali che possano dare certezze alla comunità colpita dal sisma. Solo così si potrà garantire una vera ripartenza e restituire speranza a chi ha vissuto la tragedia sulla propria pelle.

Redazione

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