Il 24 agosto 2016 Amatrice trema sotto la scossa di uno dei terremoti più devastanti degli ultimi anni in Italia, l’ospedale Grifoni è irrimediabilmente lesionato. L’unica soluzione è l’abbattimento.
Poco più di un anno dopo la scossa, i lavori di abbattimento del nosocomio partono. I cittadini di Amatrice, per voce dell’allora sindaco Sergio Pirozzi, chiedono che sia ricostruito nello stesso punto dove sorgeva il vecchio ospedale.
Dalla Germania arriva una donazione di 6 milioni di euro per la ricostruzione proprio della struttura sanitaria che diviene in qualche modo simbolo della capacità di rialzarsi delle popolazioni.
La prima pietra, quella che segna l’inizio del cantiere del nuovo ospedale di Amatrice è posta nel mese di ottobre del 2020. Il cronoprogramma prevede scadenza dei lavori al massimo nei primi mesi del 2024.
Ma qualcosa non ha funzionato; nelle scorse ore l’assessora ai Lavori pubblici e alla Ricostruzione della Regione Lazio Manuela Rinaldi ha dichiarato: “Questa mattina (5 giugno 2023 ndr.), con il Commissario straordinario della Asl di Rieti Mauro Maccari, abbiamo visitato Amatrice per conoscere ancora meglio la situazione sanitaria nelle zone colpite dal sisma del 2016″.
“Con Maccari,” continua l’assessora “per prima cosa, abbiamo visitato il presidio di Assistenza Socio-Sanitaria (Pass) per verificare le situazioni al limite che queste zone devono affrontare quotidianamente. Poi il sopralluogo nel cantiere del nuovo ospedale di Amatrice, dove abbiamo trovato un ritardo sulla ricostruzione della struttura. I tempi tecnici, sul cronoprogramma dello stato di avanzamento dei lavori, prevedono minimo altri due anni, senza interruzioni”.
“Amatrice e le zone limitrofe hanno bisogno di un ospedale all’altezza e sarà mio compito insieme al Commissario straordinario Maccari istituire dei tavoli tecnici tra Regione Lazio e Asl, per pianificare le soluzioni più idonee per ridurre i tempi di consegna e gestire al meglio l’utilizzo del nuovo complesso ospedaliero di Amatrice”.
Un cantiere in grande ritardo dunque, eppure solo ad agosto del 2022 l’ex assessore alla sanità Alessio D’Amato dichiarava:
“Questa mattina, a sei anni dal terribile terremoto che ha colpito il centro Italia e ha tolto la vita a 299 persone, sono stato ad Amatrice a rendere omaggio alle famiglie delle vittime e per partecipare alle celebrazioni civili e religiose.
Concludeva D’Amato: “È stata anche l’occasione per vedere il cantiere del nuovo ospedale Grifoni, l’opera pubblica con lo stato dei lavori più avanzato. Il mio pensiero oggi va alle vittime e alle loro famiglie”.
Cosa sia accaduto per far si che dal mese di agosto 2022 il cantiere in stato più avanzato sia diventato oggi un cantiere in forte ritardo non ci è chiaro.
Quello che è chiaro però, è che le popolazioni già martoriate dal terremoto del 2016 hanno il diritto e la necessità di avvalersi delle cure di una struttura ospedaliera che, ci auguriamo, sia finalmente compiuta in tempi brevi.
*Immagine di archivio
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