Anastasia, il mistero femminile del caso Sacchi

Il caso del ragazzo ucciso mercoledì sera in zona Colli Albani, tra incongruenze e nuovi dubbi

Si fa chiamare Nastia sui social, ed è l'elemento più misterioso in una storia che di dubbi ne ha molti; forse è lei, proprio la fidanzata della vittima, la chiave nell'omicidio di Luca Sacchi, ucciso a nella zona Colli Albani di Roma la sera di mercoledì scorso. Anastasia è una vittima complessa, in qualche modo consapevole degli eventi che poi l'hanno travolta. L'abbiamo sentita nelle prime ore dopo il delitto, ripetere sconvolta di non essere al corrente di alcun denaro e non avere nulla a che fare con spaccio e droga.

Eppure, più le indagini avanzano, e più sorgono dubbi sul coinvolgimento della ragazza, spunta perfino un video a cui si aggiunge la nuovissima testimonianza di un residente della zona. 

Partiamo da ciò che sappiamo; quello che pare chiaro e che un testimone conferma, è di aver visto Anastasia effettivamente con indosso lo zainetto, e che sia davvero caduta sotto il colpo della mazza da baseball.

Quello che invece non combacia con le dichiarazioni della ragazza è la quantità di denaro nello zaino, denaro peraltro ancora mai ritrovato. Anastasia nei primi interrogatori ha infatti affermato che dentro ci fossero solo una trentina di euro; appare poco probabile che i rapinatori derubino una giovane ferendola intenzionalmente con una mazza, senza conoscere il contenuto della sua borsa.

E inoltre, denaro per circa duemila euro è certamente una cifra considerevole per stupefacenti ad uso personale. Oltretutto i test sul corpo del ragazzo ucciso accertano che egli non faceva uso di droghe. Dunque perché rapinare con tale violenza una ragazza se non si conosce il contenuto della sua borsa? chi utilizava la droga se Luca era "pulito"? Se si trattasse davvero di spaccio, Anastasia potrebbe figurare da insospettato intermediario. 

Per quanto riguarda l'arma che ha sparato alla vittima, non è stata trovata neppure quella. Al momento dello sparo la ragazza non era presente, è giunta solo dopo, altro elemento diverso da ciò che avava aveva dichiarato nei primi interrogatori. Per ora la ragazza non è indagata, e il suo ruolo è solo quello di testimone, forse una strategia investigativa per convincerla a parlare. Solo una testimone dunque, almeno dal punto di vista giuridico. Su quale sia invece il suo ruolo concreto in questo scenario criminale e drammatico non è ancora chiaro.

Le testimonianze ad ora più attendibili sono quelle di Valerio Rispoli, Simone Piromali e Giovanni Princi, mediatori della trattativa che avrebbero dato a Del Grosso la conferma della presenza di denaro nello zaino, per poter a sua volta scambiarlo con hashish della vendita. Restano in carcere Valerio del Grosso che secondo gli inquirenti avrebbe sparato alla nuca di Luca Sacchi e Paolo Pirino, probabilmente aggressore della ragazza. 

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