Ci sono dei luoghi della nostra quotidianità che attengono alla sfera assoluta del proprio privato, laddove tutto possiamo concederci giacché nessuno potrà esser giudice di quel che facciamo se non noi stessi. Il bagno, il gabinetto, la toilette o toilet se vogliamo ricorrere al francese o all’inglese, il cesso se vogliamo esser un pizzico sgradevoli. Ma questo spazio, che ha del fisico e del metafisico, è ciò che noi siamo o vogliamo essere. Sosteneva lo scrittore James Joyce che “ci sono passi nell’Ulisse che si possono leggere soltanto al gabinetto, se si vuole gustare appieno il piacere che essi danno”.
Oggi, è più facile che neppure in quel momento di estrema intimità e isolamento dal mondo che ci circonda, riusciamo a staccare realmente la spina e separarci dalle nostre protesi fisiche e mentali quali ormai sono gli smartphone. Tant’è che su Twitter, @AurelioElios55 si concede questa – apparentemente – banale riflessione: “Ho un vuoto di memoria, ma quando non avevamo i cellulari, cosa facevamo sulla tazza del water? Io, ad esempio, leggevo i componenti del Cif Ammoniacal. Interessantissimi!”.
E voi cosa facevate o ancora fate, se avete la forza di abbandonare altrove ogni contatto con il mondo esterno? Ecco una rapida carrellata di commenti, nei quali chissà quanti di voi si potranno ritrovare. Primeggiano fumetti e Settimana Enigmistica, ma il thread è ancora attivo.
@SergioBalacco
Io mi portavo i giornalini di Tex Willer per passare il tempo. Meno male che a casa nostra di bagni ce n’erano tre, altrimenti sai le arrabbiature???
@itterfer46
Giornali riviste, in mancanza di questi, appunto, imparavo a memoria i detersivi nei loro componenti. Ancora oggi ho sempre a portata di mano “Inchieste” di altro consumo.
@notaroaugelli
Io mi portavo un volume a caso della Treccani
@giovanni611208
io avevo una tale necessità di leggere qualcosa che se non trovavo nulla prendevo l’elenco telefonico ..
@CataVinc
Io avevo postalmarket, poi è arrivato il catalogo Ikea
@puccions
Volantini della Lidl (anni 2000), volantini esselunga (da anni ’90 ad oggi), Postalmarket (anni’80). Oggi bugiardini di pasticche contro il colesterolo!
@TristiPalate
C’era sempre di tutto appoggiato sopra la lavatrice, a portata di braccio: AutoSprint, Guerin Sporivo, Settimana Enigmistica…non si offenda il povero Bartezzaghi ma in certi momenti è stato un compagno di vita!
@eligia60
Io guardavo le piastrelle sul pavimento, quelle de na volta, cercando di trovare figure disegnate, ricordo un volto di donna con velo…
@LiberoP68333298
Da piccolo Topolino poi via via Superman Batman Tex Diabolik Epoca L’Espresso Panorama L’Europeo Quattroruote e poi libri, insomma di tutto e di più!
@preppy57
Leggevo i necrologi di perfetti sconosciuti, sul corriere. E piangevo calde lacrime. Alle 6:30 a.m.
@misselianto
Io leggevo la composizione di shampoo e creme. Bei tempi, vi riuscivo senza occhiali
@DocWalls
Da che abbiamo gli smartphone, la cultura chimica della popolazione è precipitata. Chi sa più cos’è il palmitato di sodio ormai?
@babybarbons
I bugiardini, conosco i principi attivi dei medicinali più comuni e ancora oggi amo impararne di nuovi
@AmeriniYuri
Avevo il cestino con dentro fumetti di Topolino. Mi facevo venire l’intorpidimento alle gambe.
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