Anche nello sport bisogna parlare civile
A Roma Tre una conferenza per contrastare il linguaggio violento dello sport
Si svolge oggi, presso l’Aula 5 del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre, la conferenza dal titolo: “Anche nello sport… Parlare civile“.
“A come Annientare, B come Bombardare, C come Conquistare, D come Distruggere. È un alfabeto bellico quello usato nello sport; un linguaggio comune, televisivo, giornalistico, usato nel bar come a casa. Un vocabolario che modella e che crea una società ‘a misura delle parole’ “. Così si apre il comunicato dell’Ufficio Iniziative Sportive di Roma Tre.
“Il progetto ‘Parlare civile’ dell’agenzia di stampa Redattore Sociale e dell’Associazione Parsec – si legge ancora – si concretizza tramite un libro nel 2013. ‘Anche nello sport…parlare civile’, parte proprio da questo libro per arrivare ad analizzare le parole usate in campo sportivo. Parole spesso tutt’altro che civili, del tutto violente, discriminatorie, che troppo spesso vengono poi riciclate per altri tipi di linguaggi, soprattutto quello politico, influenzando negativamente la società”.
Il progetto, realizzato in collaborazione con UISP e ACLI, rientra nell’ambito di un ciclo di iniziative dal titolo “In Facoltà, per sport”, che è stato possibile attuare con il Patrocinio di CONI Lazio e Comune di Roma – Assessorato alla Qualità della vita, Sport e Benessere.
Alla conferenza di oggi sono presenti anche Gianluca Di Girolami, presidente UISP Roma; Marco Mencaglia, vicepresidente ACLI Roma; Diego Mariottini, Ufficio Iniziative Sportive di Roma Tre.
Prenderanno parola durante l’incontro anche Antonio D’Alessandro, presidente dell’Associazione Parsec; Paolo Castiglia, docente di Giornalismo Roma Tre; Massimo Solani, giornalista de l’Unità; Mauro Valeri, sociologo responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio.
A moderare il dibattito Corrado Zunino, giornalista de La Repubblica.