Angelo Rossi (Castelli della Sapienza): “Collaborazione tra Comuni? Conviene”
Il presidente del Consorzio i Castelli della Sapienza ha risposto alle nostre domande
Il Consorzio “I Castelli della Sapienza” è stato costituito nel territorio dei Monti Prenestini-Lepini e a oggi comprende i Comuni di Artena, Carpineto Romano, Cave, Colonna, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Labico, Lariano, Paliano, Poli, Valmontone, Zagarolo. Abbiamo incontrato il presidente del Consiglio d’Amministrazione del Consorzio, l’Onorevole Angelo Rossi.
I Castelli della Cultura
Il 2022 ha visto il “Consorzio I Castelli della Sapienza” impegnato su più fronti: Cultura, con la mostra itinerante “12 Comuni 100 Pasolini”; spettacolo, con “Note in Comune” e poi le giornate formative per il personale degli Enti locali.
L’anno 2022 è stato effettivamente impegnativo, ma pieno di grandi soddisfazioni. Dopo aver celebrato il 700° anno dalla scomparsa di Dante con l’installazione di 12 panchine letterarie, abbiamo voluto commemorare il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. Grazie al contributo della Regione Lazio e di Lazio Crea, con il patrocinio di Nuovo Imaie e in collaborazione con il Forum Europeo, il Consorzio ha promosso il progetto denominato “100 Pasolini”.
Un piano articolato su un fitto programma di iniziative: rappresentazioni teatrali in tour itinerante nei 12 comuni del Consorzio, un convegno di studi con la partecipazione delle scuole, una Mostra Fotografica, parte centrale della manifestazione, costituita da 21 pannelli in cui si raccontava attraverso foto di repertorio, manifesti, parti di sceneggiatura e frasi di Pasolini, la scelta del cinema come mezzo per mettere in immagini il suo sguardo poetico e critico sul Mondo. Le iniziative hanno avuto la finalità di promuovere e diffondere la conoscenza, soprattutto tra le fasce giovanili, di uno dei più grandi artisti e intellettuali italiani della seconda metà del secolo XX.
E poi gli eventi estivi che hanno visto i comuni consorziati al centro di numerosi spettacoli! Il Consorzio I Castelli della Sapienza ha deciso infatti, di destinare le risorse aggiuntive assegnate dal Consiglio regionale del Lazio al settore culturale, attraverso un programma di eventi denominato “Note in comune”, al fine di dare un contributo importante, attraverso la realizzazione di ulteriori attività culturali e di promozione del territorio, la ripartenza della socialità e del senso di comunità attraverso le tradizionali festività dei nostri territori.
I Comuni e il sostegno alle feste tradizionali
Si è deciso di finanziare alcuni eventi organizzati dai Comuni, con particolare riferimento alle feste tradizionali locali, agli spettacoli e concerti dal vivo in conformità agli obiettivi programmatici di valorizzazione del patrimonio storico-artistico dei Comuni consorziati. Si sono succeduti cantanti come la Rettore, Arisa, Enzo Avitabile, il rapper Briga, e tanti altri.
Subito dopo l’estate il Consorzio ha dato vita ai consueti eventi natalizi, finanziando una serie di iniziative all’insegna dello spirito di collettività e del territorio. Iniziative che hanno riscosso notevole successo tra la popolazione e unito la promozione di prodotti di artigianato, gastronomia locale, illustrazioni a spettacoli dal vivo, mostre itineranti, concerti gospel, musical e intrattenimento per i più piccoli, a ingresso gratuito.
Infine, le consuete giornate formative dedicate alla qualificazione continua del personale e degli amministratori dei comuni soci che negli anni hanno riscontrato una intensa partecipazione anche dei dipendenti dei Comuni non associati, in virtù anche dell’elevato livello qualitativo della formazione erogata e della levatura dei docenti e relatori coinvolti.
Cosa aspettarsi dal Consorzio Castelli della Sapienza nel 2023?
Il Consorzio I Castelli della Sapienza anche per il 2023 ha deciso di destinare risorse per gli eventi culturali, anche per dare ridare fiato al settore della cultura, alla socialità e al senso di comunità che negli anni della pandemia sono stati sensibilmente colpiti.
Il Consorzio ha previsto l’organizzazione di eventi e manifestazioni, dislocati nei territori dei Comuni, con la finalità di promuovere la partecipazione attraverso l’organizzazione di eventi e progetti che possano permettere tra l’altro, anche la valorizzazione dei territori e lo sviluppo culturale, la valorizzazione dei territori e la promozione del tessuto socio-economico.
Quanto è importante oggi la collaborazione tra Comuni?
Aver fatto “rete” fino ad oggi si è dimostrata la scelta vincente. I comuni sono chiamati a rispondere a bisogni numerosi ed eterogenei con limitatezza delle risorse finanziarie, spesso con scarso grado di specializzazione delle risorse umane, dotazione organica più delle volte insufficiente. È per tutta questa serie di motivi che la collaborazione può aiutare a risolvere problemi raggiungendo più facilmente soluzioni e scopi comuni, come è accaduto fino ad oggi nel Consorzio. Sono stati organizzati degli eventi di notevole qualità e importanza, che i comuni soli non sarebbero stati in grado di sostenere.
Una “rete” che può avere altri comuni consorziati?
Certamente. É consentita l’adesione al Consorzio di altri Enti locali, a maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea consortile, che condividano esigenze e interessi con gli Enti consorziati, in virtù dell’appartenenza alla medesima area territoriale e del comune con l’intento di promuovere l’oggetto e gli scopi del Consorzio.
Il Consorzio comunque ha la possibilità di stringere convenzioni con altri Enti, l’ultima, ad esempio, è stata quella con Unitelma Sapienza, con la quale sono state istituite 25 borse di studio distribuite gratuitamente fra i comuni consorziati per la fruizione di corsi di Laurea, volte all’acquisizione di competenze specialistiche e trasversali, e connotate da contenuti didattici rispondenti allo sviluppo delle tematiche di interesse degli enti locali.
Non tutti gli amministratori e non solo quelli dei comuni consorziati, sono avvezzi a fare rete. Da amministratore cosa si sente di consigliare loro?
Collaborare conviene! Per affrontare le sfide e raggiungere dei risultati, gli Enti devono necessariamente aggregarsi, fare squadra. Da soli, è inutile dirlo, è difficile farcela. Solo collaborando e facendo “rete” si possono superare limiti dimensionali fornendo servizi altrimenti difficili da offrire.