Anna Dente, ambasciatrice della cucina romana nel mondo, regina dell’amatriciana e del quinto quarto, grazie alla sua quarantennale esperienza come macellaia (1955- 1995), è anche una vera e propria promotrice della cucina delle erbe e dei vegetali della campagna romana. Mentre la perizia nel lavorare e cucinare le carni le è stata insegnata dal padre Emilio e dalla zia Ada, originari di Montecompatri, l’uso delle erbe coltivate e soprattutto selvatiche le è stato insegnato dalla nonna materna Natalina e soprattutto dalla mamma Maria, che ancora le dà suggerimenti alla veneranda età di 92 anni.
Provenivano da Capranica Prenestina e fino al 1928 vivevano nel villaggio di capanne di Colle Marcelli che poi divenne san Cesareo. Erano coltivatori di cereali e “mangiatori di foglie”. Da qui la capacità di Anna nel ricercare e cucinare le migliori erbe e i migliori ortaggi “romaneschi”. La vediamo nelle foto che la ritraggono nell’atrio della sua Osteria di San Cesario a San Cesareo circondata dai primi carciofi romaneschi della stagione, dalla cicoria catalogna per fare le puntarelle, dai broccoli romaneschi, dal cavolo nero. Da Anna si possono trovare, quando è stagione, le splendide erbe selvatiche come il tarassaco chiamato “gigli frati” e i buonissimi raperonzoli che sono delle radici che per dirla come Giuseppe Gioachino Belli “te slargheno er core”.
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