Si intitola “Willy, una storia di ragazzi” il libro, in uscita il 29 agosto e in prevendita da subito, di Christian Raimo e Alessandro Coltré. Un libro che ripercorre la storia di Willy ma ne racconta una sfumatura più ampia, la storia di una provincia come tante, di ragazzi come tanti. Nella notte di sabato 6 settembre 2020 a Colleferro però accade qualcosa di diverso, i fratelli Bianchi massacrano Willy Monteiro Duarte.
Christian Raimo, ci racconta cosa c’è nel libro scritto a quattro mani con Alessandro Coltré.
La prima domanda cui bisogna dare una risposta è forse la più complessa per gli addetti ai lavori, giornalisti, fotografi e tutte le persone che raccontano fatti di cronaca hanno il dovere di chiedersi: Come si racconta un massacro?
“Noi abbiamo cercato di raccontare una storia che va oltre quel minuto e venticinque secondi in cui Willy è stato ammazzato. Abbiamo provato a raccontare chi fosse Willy, chi sono le persone che lo hanno aggredito, la storia del paese dove tutto questo è avvenuto”.
“Willy era un ragazzo che voleva fare il cuoco, che era molto legato alla comunità capoverdiana, però era anche molto legato all’Italia, agli amici dell’istituto alberghiero che aveva frequentato”.
Un ragazzo, forse è importante restituire a Willy Monteiro Duarte la dimensione giusta, non era un martire, era un ragazzo per bene, un ragazzo che non è difficile trovare nelle province.
“Volevamo che Willy non fosse solo l’immagine sorridente, quell’icona che tutti abbiamo imparato a riconoscere. Quel martire bambino, volevamo restituirgli un’immagine più umana, anche a costo di diventare meno edificante ma che lo riportasse alla dimensione umana”.
Willy è la vittima, sembra forse più giusto e facile raccontarla, ma come raccontare i fratelli Bianchi?
“Abbiamo provato a fare lo stesso lavoro, sempre cercando di stare attenti al dolore e al trauma di chi questa storia l’ha subita come familiare della vittima, con gli altri protagonisti”.
“Gli assassini, i fratelli Bianchi, che sono descritti solo come mostri. Chiaramente alla domanda “Perché avete ucciso Willy” non c’è ancora una risposta, abbiamo provato noi ad abbozzarne qualcuna cercando di capire come si diventa assassini, senza un motivo, in una provincia qualunque, in una giornata qualunque”.
Come si arriva a buttare via la vita di un ragazzo che non si conosce nemmeno e, di rimando, la loro vita che diventa una lunga prigionia.
Il massacro di Willy, purtroppo non è il solo caso di cronaca nera tra ragazzi, allora perché di questa storia, se ne fa un libro? Ancora una volta è Christian Raimo a rispondere alla domanda:
“Quel giorno del massacro, Alessandro (Coltrè ndr) aveva organizzato uno spettacolo. Lui è di Artena, a poca distanza da Colleferro. Io sarei dovuto essere lì. Siamo abituati a raccontare luoghi del massacro, come Novi Ligure, Avetrana, Cogne, Garlasco, Erba, come una provincia ostile e incomprensibile riducendo tutto alla trama di un poliziesco. Invece qui non c’è tutto questo, i fatti sono stati subito chiari, non c’è il giallo. La domanda “da dove viene questo male” racconta una realtà diversa, quindi abbiamo provato a raccontare Colleferro e quella provincia che non si racconta mai”.
E la storia che ne emerge è una storia incredibile, una storia di provincia che è la storia di tutta Italia. Di un paese industrializzato che non c’è più, di uno stato sociale che non c’è più e quella violenza rischia di rimanere una violenza senza senso, che scaturisce quasi come un evento improvviso, un temporale estivo.
Quello che ne viene fuori, è il racconto di cosa si fa il sabato sera, cosa fanno i ventenni di Colleferro, di Artena ma in generale delle province italiane.
Christian Raimo è un insegnante, scrittore, giornalista. Scrive per diverse testate, tra cui Internazionale, Domani, Repubblica Roma. Il suo ultimo libro è Roma non è eterna (Chiarelettere, 2021).
Alessandro Coltré è un giornalista pubblicista nato e residente ad Artena, vicino a Colleferro. Si occupa principalmente di questioni ambientali in Italia, e si è occupato anche della Valle del Sacco. Dal 2019 coordina Lo Scaffale ambientalista, una biblioteca e centro di documentazione con base a Colleferro, in provincia di Roma. La storia di Willy è anche un podcast, realizzato in collaborazione con Claudio Morici, Alberto Nerazzini e Theo Teardo disponibile sulla piattaforma Storie Libere.
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