Antonio Di Pietro, intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano, ha parlato del caso Consip: "Non mi è piaciuto quando Renzi ha detto 'chi ha sbagliato pagherà'. Mi permetto di correggerlo, dovrebbe dire che se qualcuno ha sbagliato pagherà. Quando si fa un'indagine si fa per accertare chi è colpevole, se è colpevole e a che punto c'è la sua colpevolezza. In questo caso si stanno facendo delle indagini da un lato per accertare se all'interno della questione Consip qualcuno ha commesso dei reati e dall'altro per capire se qualcuno tra quelli che investigavano possa aver commesso dei reati. Io personalmente prima di dire male dei magistrati vorrei vedere come andrà a finire l'inchiesta.
Nel suo intervento ieri ha detto due sciocchezze. Ha criminalizzato qualcuno prima di accertare che eventualmente abbia commesso un reato. E poi non è mi è piaciuto quando ha detto che la Lega ha rubato. Non è la Lega che ha rubato, chi ruba sono le persone che in nome e per conto di altri strumenti rubano. Dire che la Lega ha rubato aumenta il livello della tensione, chi deve governare non può sempre parlar male degli altri. Tornando al caso Consip, è successo anche a me, mi hanno fatto un mazzo così per aver fatto l'inchiesta mani pulite. E' una realtà amara. Woodcock? Io credo poco che alla fine della storia venga fuori che lui o il capitano Ultimo o le forze dell'ordine abbiano volutamente, con grave colpa, costruito un dossier per far cadere il Governo Renzi. Stavano facendo un'indagine, non è colpa loro se intercettavano un telefono al quale parlava pure il padre di Renzi".
Su Grillo: "Da cittadino vorrei essere governato da chi mi chiede il voto spiegandomi cosa vuole fare, evitando di sputare sempre addosso agli altri. Grillo non si può arrabbiare così con chi lo critica o non la pensa come lui. Non può dire voglio mangiare per vomitarti addosso, questo non è l'approccio di uno che deve chiedere il voto ai cittadini. Sono amareggiato per questo scadimento al ribasso di chi sta facendo campagna elettorale in vista delle prossime elezioni".
Su Mani pulite: "Io la politica l'ho fatta dopo due anni dalle dimissioni da magistrato e come hanno fatto molti altri, ho costruito il consenso su me stesso. Rifarei mille volte Mani pulite, perché era un'inchiesta doverosa e non è colpa mia se tanti personaggi della prima Repubblica hanno rubato. Quando mi sono messo a fare politica, però, dovevo chiedere un voto sulla base di quello che io ero in grado di fare, non sulla base delle mie critiche agli altri. Io ho fatto una politica accusando gli altri, se dovessi un domani rifare politica, non ribatterei mai su questa strada".
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