Anziani nel panico, addio pensione per un minimo errore | Se accetti un lavoro rischi di perdere tutto

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Inps (fonte Inps) - IlQuotidianoDelLazio.it

Pensionati nel panico che devono restituire fino all’ultimo centesimo di pensione solo per questo piccolo errore di valutazione…

Si sta diffondendo un’ondata di panico tra i pensionati dopo le lettere mandate dall’Inps dove veniva chiesta la restituzione di mesi, quando non anni, di pensione percepita per un piccolo errore di valutazione.

Sappiamo quanto in questo periodo la situazione con il caro bolletta e l’inflazione alle stelle non sia proprio facile, soprattutto per giovani e anziani.

Niente va come dovrebbe andare in questo momento per i poveri pensionati che spesso per un errore di un ente pubblico devono fare importanti sacrifici a livello economico.

Una cosa ben nota a tutti è che solitamente si può tornare a lavorare dopo la pensione. Eppure c’era un caso in cui non andava fatto neanche per un giorno, pena la restituzione di mesi di pensione percepita.

Ecco qual è l’errore fatto da alcuni pensionati

C’è un caso però in cui questo non è possibile, ovvero quello di Quota 100, 102 e 103, le norme messe in atto dall’Inps per alzare un po’ il tasso di occupazione in Italia. Queste misure avevano consentito a molte persone di smettere di lavorare in modo anticipato.

Tuttavia durante le specifiche della norma era venuto fuori che i pensionati andati con le quote non avrebbero potuto iniziare a lavorare fino al raggiungimento dell’età pensionabile altrimenti sarebbero potuti ricorre in pesanti sanzioni quali la restituzione dell’importo percepito fino a quel momento. L’unico caso speciale è quello della collaborazione occasionale, consentita rispettando i limiti previsti dalla legge.

Inps (fonte Inps) - IlQuotidianoDelLazio.it
Restituzione pensioni (fonte Corporate+) – IlQuotidianoDelLazio.it

Inps richiede la restituzione di mesi di pensione

Tuttavia, come sempre qualcosa non ha funzionato nella comunicazione tra enti e cittadini, portando a dei danni importanti per alcuni pensionati che devono restituire ogni centesimo della pensione percepita fino a quel momento. Infatti, l’inps ha interpretato alla lettera quanto previsto nelle specifiche, sanzionando persone che magari avevano fatto una o due giornate di lavoro (come comparse in un film, sostituzioni di malattia o altre facezie del genere), andando di fatto a creare un danno enorme alle tasche dei pensionati.

Errori non commessi di certo per sete di accumulo di denaro ma solo per non conoscenza della norma da parte dei pensionati. Fortunatamente a quel punto è intervenuto il tribunale che ha deciso che per somme così irrisorie la richiesta dell’INPS non risulta legittima (si tratta di richieste da migliaia di euro per poche giornate di lavoro).