Il Comune di Anzio è uno dei pochi sul litorale laziale ad aver già definito i criteri per la gara delle concessioni balneari marittime, in sostanza gli stabilimenti balneari, così come previsto dalla direttiva europea Bolkestein.
Ci si aspettava un provvedimento del Governo che però non è arrivato: tema troppo scottante e “divisivo” per essere affrontato. E così ogni Comune dovrà fare da sé e deve anche sbrigarsi, perché le nuove concessioni dovranno partire già da gennaio.
Anzio pare aver trovato la strada per rimediare «al vuoto normativo nazionale circa i criteri che possono consentire il rilascio delle concessioni demaniali marittime, può sopperire l’art. 37 del codice della navigazione che prevede la possibilità di ricorrere a una procedura competitiva per l’assegnazione delle concessioni, definendone preventivamente i criteri di comparazione».
E così la commissione che amministra Anzio da due anni, da quando il Comune è stato sciolto per mafia, ha ritenuto «opportuno fornire, quale atto di indirizzo al Dirigente della competente Area Ambiente e Patrimonio, elementi utili per definire i criteri, i requisiti e una disciplina uniforme per l’affidamento di concessioni demaniali marittime sul territorio di competenza».
I criteri di scelta riguardano l’eventuale possesso di certificazioni rilasciate da organismi accreditati, privilegiando in particolare la certificazione delle pari opportunità tra uomo e donna; la valorizzazione dei progetti prevedenti azioni/investimenti mirati a qualificare/migliorare i servizi resi all’utenza; la valorizzazione dei progetti prevedenti interventi per migliorare l’accessibilità e la fruibilità (anche per i soggetti con disabilità) alle aree demaniali.
Altro criterio è la valorizzazione dei progetti prevedenti una mitigazione dei rischi idrogeologici o prevedano l’adozione di misure idonee a garantire l’incolumità pubblica su aree private e pubbliche sottoposte a tutela per dissesto idrogeologico prospicienti alle aree di demanio marittimo; la valorizzazione dei progetti che prevedano interventi/attività funzionali all’integrazione delle attività svolte sul demanio marittimo con lo sviluppo turistico, culturale, sportivo, sociale del territorio comunale.
Importante anche la valorizzazione dei progetti di sostenibilità ambientale prevedenti interventi aventi un minimo impatto sul paesaggio, sull’ambiente e sull’ecosistema, dando preferenza alle attrezzature non fisse e completamente amovibili. A tal riguardo, vanno valorizzati interventi/investimenti che prevedano la minore occupazione di superfici relative al suolo demaniale marittimo; la valorizzazione di progetti prevedenti iniziative complementari all’attività balneare da svolgersi anche in siti (pubblici o privati) diversi da quelli oggetto di concessione purché funzionali/pertinenti all’uso del demanio turistico in genere.
Anzio prevede di premiare chi già opera in questo settore. Una sorta di via privilegiata per i vecchi concessionari, che potranno evitare di perdere la concessione balneare. Sarà infatti valutata positivamente l’esperienza professionale maturata, nonché la posizione dei soggetti che hanno utilizzato una concessione quale esclusiva/prevalente fonte di reddito.
Non solo: la durata della concessione sarà definita in relazione a quanto necessario per garantire al concessionario l’ammortamento e l’equa remunerazione degli investimenti e, comunque, in ragione dell’entità e della rilevanza economica/qualitativa degli interventi/servizi proposti.
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