Anzio, nuovi crolli alle Grotte di Nerone: scatta l’interdizione
Il provvedimento siglato dall’amministrazione comunale, arriva dopo un sopralluogo da parte della Soprintendenza Archeologica
La falesia di Anzio crolla inesorabilmente, una condizione che pare non si arresti e cha anzi peggiori nel tempo. Per chi è abituato a frequentare la zona delle Grotte di Nerone scatta l’interdizione.
La polizia locale ha provveduto a transennare l’area per salvaguardare l’incolumità di disattenti balneari, eppure ci sono ancora persone che, ignorando completamente il pericolo e l’interdizione affollano la lingua di spiaggia soggetta a crolli.
Anzio: pericolo crolli. Scatta l’interdizione
Nell’ordinanza si legge che, sono interdette alla cittadinanza le aree della “fascia costiera antistante la Villa di Nerone, piazzale Caduti di Nassirya, tratto compreso nella zona nord-ovest tra il c.d. Arco Muto ed il parziale tratto della spiaggia libera Arco Muto nord, chiusura della area archeologica della “Villa Imperiale”.
Anche due stabilimenti rientrano nell’ordinanza: una parziale chiusura per il “Lido di Nerone” e una completa interdizione per lo stabilimento “Fanciulla di Anzio”.
Un allarme lanciato dalla Soprintendenza
Il provvedimento siglato dall’amministrazione comunale, arriva dopo un sopralluogo da parte della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma e per la Provincia di Rieti.
Proprio l’ente regionale che si occupa di tutela del patrimonio culturale dell’area metropolitana di Roma, ha lanciato l’allarme sulla possibilità del distacco del costone.
I sopralluoghi del Comune di Anzio hanno preso atto del concreto pericolo e portato all’emanazione dell’ordinanza dei divieti. Il provvedimento arriva a meno di un mese dall’inizio della stagione balneare (solitamente si parte il 1° maggio) e sicuramente farà discutere, eppure Il rischio che una parte di costone sprofondi in mare, portando con se una parte dei resti della Villa Imperiale di Nerone sembra più che concreta.
*Immagine dal sito Fai, Fondo Ambiente Italiano