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Anzio sempre più città della pace: il sindaco accoglie studenti universitari uzbeki ed ucraini, l’incontro

C’è qualcosa di profondamente autentico nel vedere giovani provenienti da Paesi diversi – in questo caso Uzbekistan e Ucraina – camminare tra le strade di una città come Anzio, per confrontarsi con il passato e per riflettere sul futuro. Ieri mattina, infatti, una delegazione di studenti universitari, accompagnati da docenti e dal difensore civico della Regione Lazio, Marino Fardelli, è stata accolta ufficialmente dal Sindaco Aurelio Lo Fazio e dall’Assessore al Turismo, Sport e Politiche giovanili Valentina Corrado. L’iniziativa è il centro di un progetto formativo che punta a rendere concreti i valori della giustizia sociale, della democrazia partecipativa e della tutela dei diritti fondamentali. Un’esperienza, quindi, che si radica nei luoghi e nella storia, ma guarda dritta verso ciò che le nuove generazioni possono costruire insieme.
Lo Fazio: “Anzio città con una storia di sacrificio e rinascita”
La scelta di Anzio come tappa di questo percorso educativo non è casuale. La città porta incisa nella propria identità la traccia dello sbarco alleato del 1944, una ferita che nel tempo è diventata terreno fertile per la consapevolezza civile. Non è solo un episodio di guerra da ricordare, ma un punto di partenza per ragionare su cosa significa convivere, cooperare e costruire la pace.
Gli studenti hanno visitato il Museo civico archeologico e il Museo dello Sbarco, due luoghi chiave per comprendere la complessità della storia di Anzio. Non si tratta solo di conservare la memoria, ma di attualizzarla. Di renderla strumento per leggere il presente, e farne bagaglio personale e collettivo.
Nel suo intervento, il Sindaco Lo Fazio ha sottolineato proprio questo aspetto, ricordando come Anzio, ancora oggi, sia “una città della pace, una città che porta con sé una storia di sacrificio e rinascita”. Parole che risuonano con un significato particolare, considerando le provenienze dei ragazzi: l’Ucraina, ancora attraversata da un conflitto profondo, e l’Uzbekistan, che affronta complesse transizioni politiche e culturali.
Fardelli: “Dialogo con i giovani essenziale per futuro più consapevole”
Accogliere studenti stranieri non è solo un gesto di ospitalità. È un modo per mettere in circolo conoscenze, sensibilità e visioni del mondo differenti, creando uno spazio di apprendimento reciproco. L’assessore Corrado ha parlato di arricchimento per la comunità locale, e non è una formula di circostanza: “Incontri come quello di oggi favoriscono lo scambio effettivo di conoscenze e idee che sono alla base della partecipazione attiva dei ragazzi alla vita sociale e politica, dell’inclusione sociale e della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, archeologico ed ambientale”.
“Il dialogo con i giovani è essenziale per costruire un futuro più giusto e consapevole”, ha detto a conclusione dell’incontro il difensore civico regionale Fardelli. “Il loro entusiasmo e il loro interesse per i diritti e la democrazia dimostrano che le nuove generazioni possono essere protagoniste di un cambiamento positivo”.
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