Apicoltura nel Lazio, costituita la Consulta Apistica Regionale
Prevista da una legge regionale, la Consulta Apistica ha lo scopo di potenziare l’apicoltura laziale
Senza il lavoro delle api le coltivazioni agrarie non avrebbero modo di perdurare e la nostra stessa sopravvivenza sarebbe a rischio, in pericolo, dato che buona parte del cibo che consumiamo dipende, direttamente o indirettamente, dall’opera di impollinazione. “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. La frase attribuita al Premio Nobel per la Fisica, Albert Einstein, contiene un avvertimento da non sottovalutare.
Consulta Apistica Regionale
È stata costituita, con decreto del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, la Consulta apistica regionale, prevista dall’art. 6 della L.R. 17/2022 “Disposizioni per la salvaguardia, la valorizzazione e l’esercizio dell’apicoltura”.
Alla Consulta Apistica Regionale sono assegnate le funzioni seguenti:
- formulare proposte ed esprimere pareri sulle attività di studio, sviluppo e sostegno al settore apistico;
- proporre iniziative finalizzate a promuovere l’attività di ricerca scientifica e favorire la tutela delle api e degli insetti pronubi anche con il fine di migliorare le produzioni agricole;
- esprimere pareri sul piano e sul regolamento regionale di cui all’articolo 18 della L.R. 17/2022, nonché su ogni altro atto derivante dall’attuazione della medesima legge;
- proporre iniziative e interventi con il fine di perseguire le finalità regionali in materia di apicoltura.
La Consulta Apistica ha una durata di cinque anni e la partecipazione dei membri avviene a titolo gratuito. È presieduta dall’assessore all’Agricoltura, Giancarlo Righini e ne fanno parte il direttore della Direzione regionale competente e rappresentanti di Arsial, del mondo accademico, delle associazioni di produttori e delle organizzazioni sindacali di categoria.