E' un teatro pieno di donne, quello che ieri sera all'Auditorium a Roma, ha applaudito lo spettacolo di Serena Dandini, "Ferite a morte". E tutte donne sono state le protagoniste della scena: donne che hanno parlato di donne.
Pochissimi e sparuti gli uomini presenti in teatro, contro i tanti maschi raccontati dalle protagoniste dello spettacolo che hanno dato voce a storie di donne uccise dai loro compagni. Lo spettacolo, già rappresentato in varie città italiane, attinge alla cronaca e alle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un "ex".
Per una volta, sono loro a parlare in prima persona. Come in una Spoon River del femminicidio, ognuna racconta la sua storia là da dove si trova ora, come Paola Cortellesi che in un video proiettato in sala parla dal pozzo in cui il marito l'ha gettata. Le vicende prendono vita e spessore, uscendo finalmente da una catalogazione arida e fredda. La scena teatrale è sobria. Un grande schermo rimanda filmati evocativi.
Un dj in scena, ieri sera Luca De Gennaro, propone la musica che serve per voltare pagina tra un racconto e l'altro. Sul palco, ad interpretare le vittime, per prima una bravissima Sonia Bergamasco, a seguire Emma Bonino, al cui ingresso in scena il teatro ha tributato un applauso calorosissimo, quasi a significare che sì, le donne la vorrebbero al Quirinale.
Poi leggono e interpretano l'inutile quanto tragico sacrificio di tante donne Lella Costa, Piera Degli Esposti, Margherita Buy, Iaia Forte, Isabella Ragonese, ma anche Susanna Camusso e tra le giornaliste Concita De Gregorio e Fiorenza Sarzanini.
Anche Serena Dandini racconta una storia, una delle tante dello spettacolo scritto con la collaborazione ai testi e alle ricerche di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, che riporta in chiave teatrale fatti di cronaca nera per sensibilizzare, attraverso il linguaggio della drammaturgia, le Istituzioni italiane e l'opinione pubblica circa un fenomeno dai dati ancora incerti, ma che comporta in Italia in media una vittima ogni due, tre giorni. Uno spettacolo teatrale drammatico, ma giocato, a contrasto, su un linguaggio leggero e coi toni ironici e grotteschi.
Grandi applausi per tutte e anche, al suo ingresso in sala da spettatrice, alla presidente della Camera, Laura Boldrini che nel suo discorso di insediamento a Montecitorio ha dedicato un passaggio molto apprezzato al fenomeno del femminicidio. Anche l'incasso di Roma sarà devoluto ai centri antiviolenza che rischiano di chiudere per mancanza di fondi. (ANSA)
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