Nella tarda serata di ieri è finito il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi: via libera a manovra e decreto fiscale. Ieri sera stessa il Documento programmatico di bilancio è stato inviato alla Commissione europea.
Ecco i principali punti:
A febbraio parte la riforma della legge Fornero con la possibilità di andare in pensione con quota 100 tra età contributiva e anagrafica.
Il governo conta di ottenere un “miliardo dalle pensioni d’oro in 3 anni. Saranno messi come copertura nella legge di bilancio”.
Raggiunto un accordo sulla pace fiscale con “percentuali variabili“. Non ci sarà però “nessun salvacondotto per gli evasori“, nel senso che tramite la dichiarazione dei redditi integrativa “sarà possibile integrare fino ad un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate con un tetto massimo di 100.000 euro”.
Per aderire alla pace fiscale ci sarà “una tassazione al 20% sul maggiore imponibile Irpef dichiarato nei 5 anni precedenti. Il tetto è di 100 mila euro con un massimo dichiarabile (nella dichiarazione integrativa) di un terzo sull’imponibile dell’anno precedente”.
E’ un condono? Questa parola non piace a nessuno. “Per noi non è un condono, poi lei scriva quello che vuole”, dice il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa. E il ministro Giovanni Tria al termine della stessa risponde così ai giornalisti: “Per me non è un condono, non c’è una norma complessiva, ci sono tante norme. Studiate“.
“Precontenzioso e contenzioso cartelle: via sanzioni e interessi per tutti, pagamento dilazionato il 20 rate trimestrali, cioè in 5 anni“. Novità anche per le cartelle datate e sotto i 1.000 euro, che verranno stralciate.
“Lo stralcio riguarda le cartelle esattoriali sotto i 1000 euro e prima del 2010. Si tratta del 25% del magazzino fiscale per circa 10 milioni di contribuenti”.
Insieme alla manovra, Il Consiglio dei ministri ha approvato anche un altro decreto, spuntato in serata ieri. Si tratta del decreto rinominato ‘Taglia scartoffie e leggi inutili‘. Nel provvedimento trovano posto “oltre 100 adempimenti in meno per le imprese; Rc auto equa e chi ha crediti verso la pa non vedrà pignorata la casa”. E non manca lo stop ai governatori commissari alla Sanità e misure contro “i medici furbetti che aumentano la lista di attesa per l’intramoenia”.
Al vertice di governo sulla manovra è stato trovato un accordo per inserire una norma per l’arresto degli evasori.
E ancora, non ci sarà nessun aumento delle tasse, tranne che su banche e assicurazioni; saranno stanziati 100 milioni di euro per le politiche della famiglia, mentre saranno tagliati oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro nel triennio per l’accoglienza degli immigrati.
(Ag. Dire)
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