Un altro terribile caso di abusi sessuali su una minore è emerso ad Aprilia, coinvolgendo anche la madre della vittima, accusata di non aver impedito gli abusi che avvenivano tra le mura domestiche, pur essendone consapevole. In alcuni episodi, la donna era addirittura presente e ha assistito agli abusi. Due uomini, di 71 e 26 anni, insieme alla madre della minore, di 39 anni, sono ora indagati. Tutti e tre devono rispondere all’accusa di violenza sessuale aggravata, poiché la vittima, all’epoca dei fatti, aveva 14 anni.
Gli abusi risalgono al 2023 e si sono protratti fino a ottobre dello stesso anno, avvenendo all’interno dell’abitazione in cui la ragazza viveva con la madre. Il 71enne, «in più occasioni, abusando della relazione fiduciaria con la 14enne, essendo il suo padrino di battesimo e anche in presenza della madre, la palpeggiava nelle parti intime e la costringeva a subire atti sessuali, nonostante la ragazza cercasse di respingerlo manifestando chiaramente il suo dissenso». Simili accuse sono rivolte all’altro indagato, che, approfittando della fiducia della ragazza, essendo un frequentatore abituale della casa e amico della madre, avrebbe commesso atti sessuali in più occasioni.
È chiamata a rispondere di violenza sessuale aggravata anche la madre perché, pur sapendo degli abusi compiti sulla figlia, alcuni dei quali avvenuti in sua presenza, non ne ha impedito il compimento. Ora, dopo la conclusione degli accertamenti, il magistrato titolare dell’indagine, Giorgia Orlando, ha inviato all’ufficio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina una richiesta di incidente probatorio ritenendo necessario procedere all’audizione della vittima in merito agli abusi sessuali subìti ad opera degli indagati in riferimento non soltanto al periodo contestato ma anche per eventuali periodi precedenti.
Una testimonianza, quella della ragazzina, che viene ritenuta fondamentale per l’indagine in corso e per supportare l’accusa nell’eventuale giudizio. Il pm sottolinea la necessità di procedere con particolare celerità a fissare la data dell’udienza per preservare la genuinità delle dichiarazioni della parte offesa che sarà chiamata a testimoniare anche contro la madre: una circostanza quella del vincolo parentale e affettivo che potrebbe pesare sull’esito della deposizione.
Naturalmente la ragazzina sarà ascoltata in modalità protetta, quindi in un’aula confinante con quella dell’udienza e con la costante assistenza di uno psicologo. Per la 14enne è stato anche nominato un legale nella veste di curatore speciale. Ora si attende che il gip fissi la data dell’incidente probatorio.
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