Ad Aprilia, una città ormai al centro dell’attenzione per le numerose problematiche legate alla manutenzione delle aree verdi e dei parchi giochi, la situazione sembra peggiorare di anno in anno. Il degrado delle aree pubbliche, destinate ai più piccoli, rappresenta non solo un problema estetico, ma un serio rischio per la sicurezza di bambini e famiglie.
Il caso emblematico rimane il Parco Manaresi. Questo spazio, un tempo frequentato da decine di famiglie, ha subito chiusure ripetute e costanti critiche per le sue condizioni fatiscenti. L’ultima chiusura, avvenuta a giugno a seguito di un esposto dell’ex candidato sindaco Andrea Ragusa e di un sopralluogo della ASL, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei parchi pubblici. Ma il Parco Manaresi è solo la punta dell’iceberg. Aprilia conta infatti numerose aree ludiche che non rispettano le basilari norme di sicurezza previste dalla legislazione italiana, mettendo a rischio l’incolumità dei bambini (e non solo).
Le irregolarità presenti nei parchi di Aprilia sono molteplici e gravi. In queste aree si riscontrano giochi mai revisionati, segnaletica mancante o non rispettata e strutture pericolose per l’uso. Un esempio lampante è il Parco dei Caduti di Cefalonia, noto ai più come Parco Caligola, chiuso anch’esso per gravi irregolarità. Quest’area, che in teoria avrebbe tutto il potenziale per diventare un angolo sicuro e divertente per i bambini della città, è ora uno spazio desolato e infestato da erba altissima, habitat pericoloso per insetti e altri animali. Le mattonelle rotte, le panchine distrutte e un canestro ormai inutilizzabile sono una rappresentazione triste del disinteresse delle autorità competenti.
Il degrado, inoltre, non si limita a questi parchi. Il Parco Abruzzo, situato in via Giuseppe di Vittorio nel quartiere Grattacielo, rappresenta un altro esempio di abbandono urbano. Un’area verde nel cuore della città, potenzialmente piacevole e rigenerante, è invasa da sporcizia e presenta attrezzature da gioco fuori norma. Un’altalena con ganci arrugginiti e un seggiolino sganciato resta lì, accessibile a qualsiasi bambino, priva di adeguate misure di sicurezza, come un tappetino antitrauma.
In Italia esistono norme chiare che regolano la sicurezza dei parchi gioco. Tra queste, la norma UNI/EN 1176 stabilisce requisiti specifici per l’installazione e la manutenzione di giochi come altalene e scivoli, mentre la UNI/EN 1177 si concentra sulla progettazione della pavimentazione antitrauma, fondamentale per evitare gravi conseguenze in caso di caduta. Infine, la norma 11123 disciplina la progettazione degli spazi all’aperto, inclusi criteri per la vegetazione e la segnaletica. Tuttavia, Aprilia sembra non essere in grado di rispettare questi standard basilari.
Persino nei parchi più frequentati, come il Parco Friuli, i problemi non mancano. Anche se le distanze tra le attrezzature vengono rispettate, i tappetini antitrauma sono spesso deteriorati, rendendo inutili le misure preventive per la sicurezza. Il terreno presenta dislivelli pericolosi, aumentando il rischio di infortuni.
Negli anni, il Comitato di quartiere Aprilia Centro ha cercato di portare avanti iniziative di manutenzione volontaria per il Parco Manaresi. Tuttavia, queste azioni non sono sufficienti, né legalmente riconosciute come sostitutive degli interventi professionali previsti dalle norme. La mancata manutenzione e il disinteresse delle istituzioni locali sono diventati argomenti di discussione accesi tra i residenti. La frustrazione è palpabile, specialmente tra i genitori che chiedono solo spazi sicuri per far giocare i propri figli. La speranza è che, attraverso una maggiore consapevolezza e una pressione costante da parte della comunità, Aprilia possa finalmente offrire ai suoi cittadini parchi sicuri e moderni, come meritano i bambini e le famiglie che la abitano.
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