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Arcani: l’Imperatrice, la carta di agosto, racconta fasto e prosperità

Lo ammetto, mi identifico molto in questa figura degli Arcani Maggiori, che non ho voluto rappresentare in modo canonico, ovvero nel fasto e la prosperità materiale, bensì con una corona di fuscelli e uno scettro di legno trovato in natura. Si, perché l’imperatrice è madre natura, è colei che genera abbondanza e amore. E’ l’archetipo della madre, ed io, come madre, unitamente alla gran parte delle madri del pianeta, so che nulla scatena la stessa potenza e ardore, se non l’amore per un figlio. Un amore del tutto affrancato dalle dinamiche di altri legami amorosi dove, salvo rare eccezioni, si dona sé stessi e la propria dedizione in malcelata aspettativa di un egual ritorno. Invece la madre è come fosse programmata dalla natura o dalla genetica, a darsi totalmente e incondizionatamente dedicando le proprie energie fino quasi a prosciugarsi, sapendo che con ogni probabilità non riceverà nulla in cambio. Non può non farlo. Penso però che quest’Imperatrice voglia anche indicarci che la presenza di sé, essere sovrana di sé stessa, sia una giusta condizione per non lasciare che si venga alla fine completamente risucchiate e depauperate. Questo incontrollabile amore materno non deve prescindere dall’amore e la stima per noi stesse. Essere madri, bimbe, regine, amanti. L’Imperatrice siede sul trono senza rinnegare nessun aspetto della propria femminilità, ci indica la capacità di donarsi con equilibrio perfino come madri. Ovviamente questo vale ancor di più come mogli e compagne, spesso ci diamo troppo e inconsapevolmente ammettiamo di non aver valore come sovrane di noi stesse.

Ve l’avevo detto che il calendario Donne Arcani è forse dedicato più alle donne che agli uomini? Comunque nel prossimo articolo di anticipazione del calendario, qualche dettaglio in più al riguardo. Vi saluto con regalità e sana autorevolezza facendo miei i concetti chiave legati a questo Arcano: La Dea si fa Donna, si incarna, passa dal Sottile al Denso e quindi perde alcuni dei suoi attributi divini che le sono serviti per concepire una creatura e che verranno riacquistati solamente dopo aver dato alla luce il Figlio delle Stelle. Siamo tutti Figli delle Stelle, nel senso che il filamento genetico è il frutto di una sapiente programmazione estranea al Caso e codificata dagli Dei, o essenze.

 

Redazione

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