E’ di circa 5 mila metri quadrati l’area della discarica abusiva nella quale, nella notte tra domenica e lunedì ad Ardea, comune della provincia di Roma, è divampato un incendio. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, dopo una richiesta di intervento arrivata al 112, e i vigili del fuoco. Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Anzio.
Impressionante la scena drammatica a cui hanno assistito gli abitanti della zona e dintorni, le fiamme hanno raggiunto altezze da far paura, alimentate dagli pneumatici e altri materiali presenti nella discarica abusiva. Il rogo si è sviluppato in località Montagnola, frazione di Ardea; tanto spavento hanno avuto gli abitanti delle case limitrofe, minacciate dalle fiamme.
La nube di fumo nero sta preoccupando le autorità, sono giustificati i timori per la qualità dell’aria, soprattutto per la salubrità dell’aria. Presenti sin dalle prime luci dell’alba i Vigili del Fuoco di Roma hanno operato dalle 5 della mattina con tre squadre, due autobotti e il carro schiuma per estinguere l’incendio.
Gli schiumogeni antincendio rappresentano il principale mezzo utilizzato per spegnere gli incendi. Si tratta di una composizione chimica di acqua, aria e liquido schiumogeno che mixati insieme permettono di placare la forza delle fiamme fino al loro totale spegnimento.
Bruciare i rifiuti, soprattutto la plastica, produce inquinanti altamente tossici come le diossine e gli idrocarburi policiclici aromatici. Diossina è il nome comune usato per indicare dibenzo-p-diossine e dibenzofurani. Le diossine sono formate da idrocarburi aromatici legati ad atomi di cloro. Il termine diossina è correntemente usato come sinonimo di Tcdd o 2,3,7,8-tetracloro-dibenzo-p-diossina. Molecole tossiche per l’uomo e gli animali.
“Bisogna considerare anche il contributo di altre sostanze tossiche presenti in tracce, provenienti dall’usura di pneumatici (ad esempio per i freni e la pavimentazione stradale: metalli pesanti, rame, zinco, arsenico). Il rilascio delle diossine, di cui spesso si parla, in realtà non dovrebbe avvenire se non in casi rari, in cui il materiale di partenza contenga cloro, composti organici e altre sostanze in grado di agire da catalizzatori (promotori di reazione).
Molte di queste sostanze sono cancerogene. Oltre allo sviluppo di tumori, molte sostanze rilasciate dagli incendi sono in grado di indurre altri problemi di salute, dalle irritazioni cutanee e della gola ai problemi cardiaci, ai danni genetici”, spiega il dottor Angelo Cecinato, già Direttore dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), oggi in pensione.
“Il Comune di Ardea è in stretto contatto con la Asl Roma 6 e l’Arpa Lazio dai primissimi minuti successivi all’incendio divampato nelle prime ore di questa mattina (8 aprile) a Montagnano (frazione di Ardea). Non appena si avranno notizie certe circa i rilievi effettuati dalle autorità competenti verranno immediatamente diffuse e saranno adottati i provvedimenti che verranno ritenuti opportuni.
Al momento, il Comune di Ardea raccomanda alla popolazione residente nelle zone limitrofe a quella dell’incendio di tenere le finestre chiuse, proteggendo le vie respiratorie soprattutto nei soggetti con fragilità e maggiormente esposti”. Così la nota diffusa sul sito ufficiale del Comune di Ardea.
*Foto, Vigili del Fuoco durante le operazioni di spegnimento del rogo di Ciampino (Foto di repertorio)
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